fredag 30 april 2010

Figli!

Conversazione tra mio figlio di 12 anni e due amici:
Amico 1: Mia mamma non è normale! Sapete che guarda il telegiornale cinque volte al giorno!
Amico 2: Mia mamma è normale. Normalissima! E la tua? (Al mio figlio)
Mio figlio: Mia mamma non è normale affatto, mia mamma è unica! =)

torsdag 29 april 2010

Hem ljuva hem eller Borta bra men hemma bäst

A casa!

È stato un bel viaggio con tante impressioni nuove. I nostri alunni si sono comportati benissimo e specialmente l'ultima sera ci siamo veramente sentiti cittadini europei! Abbiamo chiuso il progetto con una bella festa all'aperto nel cortile della scuola. Abbiamo resistito fino a tardi nel freddo tutti quanti, ragazzi, insegnanti, presidi a ballare e cantare. Fantastico!

Ho anche avuto la possibilità di parlare un poco con alcuni allievi ungheresi ed italiani. Era veramente interessante perché loro volevano parlare delle differenze tra gli insegnanti dei tre paesi. Un ragazzo ungherese mi ha detto "Ma tu mica puoi essere vice preside, sei così sorridente e gentile tutto il tempo!". Che complimento! =)

Poi il ritorno in Svezia è andato liscio liscio. Due ore di aereo invece di due giorni in treno. Era veramente bello anche il viaggio in treno all'andata, ma non mi sentivo proprio di prendere il treno al ritorno. Volevo la famiglia. La piccola, i maschietti, il marito...

Domani volevo dormire fino a tardi, ma non sarà possibile perché domani è mösspåtagning.

Forse sono solo io...

... ma quando sono in un paese nuovo mi piacciono due cose. Andare in giro per un supermercato grande e vedere tutti gli oggetti per la cucina, il cibo, i dolci che vendono, e guardare i segnali stradali.
Così ho scoperto che questo posto piccolissimo con 20000 abitanti, non ha un ristorante che è aperto dopo le dieci di sera, ma un ipermercato, Tesco, aperto 24 ore su 24. Molto strano. Poi che dite di questi segnali stradali di attraversamento pedonale?

Normalissimo, no? Come in qualsiasi paese europeo.










___________________________________
E questo, con i vestiti, le scarpe e il cappello!?











___________________________________

O questo che corre con una valigietta in mano?











__________________________________


Tutt'è tre trovate sulla stessa strada. Ma perché tre tipi differenti? Hanno significati differenti? Quest'ultimo sembra quasi un ladro... =) Nessuno ha potuto spiegarmi. Gli ungheresi non si erano neanche accorti che c'erano diversi tipi.

Ma forse questo è il mio favorito...

Sono come Fantozzi?

Sembre una nuvola sopra la testa? Scusate, ma mannaggia la miseria! Ho fatto 33 ore di treno per la paura di non poter andare in Ungheria a causa del cenere del vulcano islandese. Che succede? Il nostro volo è il primo che parte dopo una settimana, ma a quel ora stavamo già a Berlino ( e io perdo anche i soldi dei biglietti del volo). Domani dobbiamo tornare in Svezia. Stamattina ho cancellato i biglietti di ritorno del treno. E adesso vedo che c'è un'altra nuvola che è venuta proprio oggi!! Se non parte quel volo domani mattina...

onsdag 28 april 2010

Non siamo così diversi!

Devo mostrarvi che scrivere post lunghi sulla scuola svedese non è l'unica cosa che faccio! =)


In questi giorno abbiamo fatto mille cose. Direi anche troppe perché ogni giorno programma dalle 8 alle 22. Sono sfinita!


Ieri io e la mia collega svedese abbiamo parlato del fatto che quando ci paragoniamo con altre persone/culture/religioni o altri paesi mettimo sempre luce su quello che è diverso se invece cerchiamo le cose che abbiamo in comune trovere`mo probabilmente che siamo molto più simili di quello che pensiamo. Ecco il tema di tutto questo progetto!


Lunedì siamo andati a vedere una mostra di tradizioni ungheresi. Tra l'altro cerano le tradizioni di Pasqua. Ecco cosa si mangia, per esempio (sono foto scattate con il cellulare):


Sembra vetebulle svedese



Le chiacchiere italiane o klenäter svedesi.


E poi la scuola.


Questi ci sono in ogno scuola svedese.




Questo tipo di lavagna ho visto in molte scuole in Italia.



Per non parlare di questa strada a Budapest.... =)




Abbiamo anche trovato il tempo di fare un bagnetto nella piscina dell'albergo. Lunedì facevano circa trenta gradi!

E sono riuscita a comprare i soliti souvenir per amici e famiglia....

tisdag 27 april 2010

L'ultimo sulla scuola svedese e quella italiana

Mi sono stufata anch'io della scuola svedese. Vi prometto che questo è l'ultimo post! Ma fino adesso vi ho solo spiegato le teorie, devo anche scrivere qualche parere mio. Poi lascio l'argomento, vi giuro.

La scuola svedese è in crisi, esattamente com'è la scuola in molti paesi europei. Ho parlato con i miei colleghi ungheresi ed italiani e abbiamo capito che abbiamo lo stesso problema principale
- I RAGAZZI NON VOGLIONO STUDIARE!

Abbiamo discusso molto e le spiegazioni che abbiamo trovato sono quelle che probabilmente già avete sentito:
- sono troppo viziati
- fanno parte della generazione che vuole tutto, adesso e senza sforzi e quando
è scocciante si cambia canale. (Peccato che gli insegnanti non si possono
dirigere con il telecomando!)
- sono troppo scarsi quando cominciano il liceo
- non hanno piani per il futuro
- i genitori non si fregano.

Non sembra che faccia differenza il sistema scolastico, le materie studiate, come si studia, il tipo di valutazione o se si può essere bocciato o no. Abbiamo lo stesso problema.

Devo dire che trovo il sistema svedese molto simpatico. In teoria. Ma è molto difficile praticare. E se viene interpretato in un modo sbagliato allora fa più male che bene. Il sistema italiano invece un poco datato. Perché dite che c'è molta gente ignorante? La scuola che fa per cambiare questo?

Non penso che abbia tanto effetto paragonare gli allievi l'uno con l'altro. Al contrario penso che possa avere effetti negativi. Invece mostrare il progresso che l'allievo fa, paragonato con se stesso e valutato secondo i goal del corso, è secondo me un metodo molto efficace.

(E come quando uno cerca di perdere peso. Se si paragona con una che ha perso tantissimi chili e molto probabile che si smette, ma se uno invece controlla il proprio peso e paragona con quello del primo giorno, uno vede la differenza è trova la motivazione per continuare. Penso almeno, non sono il tipo che si mette a fare una dieta...)

In Italia un alllievo che non va bene può essere bocciato. In Svezia se hai IG come voto di un corso puoi continuare ma per poter andare avanti al prossimo corso devi fare quello che noi chiamiamo "prövning" (come i vostri debiti?) e vuol dire che devi fare un'esame in agosto, novembre, gennaio o giugno. Se non lo fai puoi continuare lo stesso, ma normalmente non con il corso seguente della stessa materia, e se hai IG in più materie non puoi continuare il programma.
Appena vediamo che un allievo non va bene, abbiamo un incontro: il vice preside, il dirigente della classe del allievo ed i genitori. Si fa quello che si chiama "åtgärdsprogram" e vuol dire che si cerca di trovare soluzioni per migliorare i risultati. Può essere che l'allievo deve solamente venire più spesso a scuola ( e allora sarà la responsabilità del genitore) o che deve studiare più, ma può anche essere che l'allievo deve avere lezioni extra o essere insegnato in un gruppo più piccolo o con un metodo diverso. Se l'allievo non va bene in tante materie non può continuare senza aver passato i "prövning" nelle materie che non vanno bene. A volte l'allievo può studiare solo alcune materie ed invece praticare in per esempio un negozio a metà tempo (senza paga). Come forse avete capito quello vuol dire che non avrà i 2500 punti, almento non entro i tre anni, ma a volte questo è meglio di niente. Non mandiamo via i ragazzi senza aver prima cercato di trovare soluzioni per alzare i voti che possano funzionare . Poi ci sono quelli che non vengono quasi mai a scuola ed in quel caso abbiamo la possibilità di dire che non possono continuare. Dalle discussioni con le insegnanti italiane ho capito che non si può fare così in Italia.

Le materie che si studiano variano un pò secondo il programma, ma queste devono studiare tutti: Svedese A + B, Matematica A, Inglese A, Religione A, Studi sociali A, Scienze naturali A, Educazione fisica e salute A, Materie estetiche A.


Nel liceo dove lavoro io abbiamo solo un programma - quello con l'indirizzo verso studi sociali ed economia. I nostri alunni fanno: Filosofia A, Psicologia A, Storia A, Economia A+B, Economia internazionale A, Legge A, Informatica e layout A, Marketing A, Educazione fisica e salute B, Inglese B, Matematica B, Studi sociali B, Scienze natuali B, due corsi di lingua, 200 punti (francese, italiano, spagnolo, russo o tedesco), Svedese C.

Poi devono scegliere corsi di 300 punti, per esempio Matematica C o Inglese C, ma ci sono anche corsi meno impegnativi. Alla fine fanno un corso che si chiama Progetto ed è di 100 punti. Serve ad imparare come si fa un progetto. Può essere come una tesi, ma anche qualcosa più pratica. Questo scambio che stiamo facendo adesso è il progetto degli alunni che sono qui. L'importante è che riescono a lavorare in un modo scientifico, cioè porre delle domande che poi rispondono, usare il metodo giusto per trovare le risposte, e poi riflettere sui risultati.

Certo che tutti questi corsi vengono divisi sugli tre anni. Non si studia tutte le materie ogni anno.

Non so bene quali materie si studiano in Italia, ma l'impressione è che sono più pochi. È vero come scrive Gattosolitario in un commento qui, che gli italiani sono molto più bravi in matematica e gli svedesi in inglese.

Io non penso che il fatto che gli svedesi parlano bene l'inglese abbia solamente a che fare con la televisione svedese. Abbiamo metodi migliori per gli studi di lingua, secondo me. Si che facciamo la grammatica, si che leggiamo libri, ma quello più importante di tutto è la capacità di communicare, sia orale che in scritto. I nostri parlano tantissimo e scrivono abbastanza tanto. Molti esami sono orali e cerchiamo di creare situazioni piu verosimili possibile. Per esempio in italiano un esame può essere di comprare un biglietto per il treno. Io come insegnante faccio la parte dell'impiegato e l'alunno fa il cliente. In inglese il livello è naturalmente molto più alto.

Per quanto riguarda la matematica non posso dire molto. Non so veramente quali differenze ci sono nell'insegnamento.

E poi è forse anche vero che non studiamo tutta la storia del mondo in Svezia, ma studiamo certamente la storia del mondo, forse non ogni particolare, anche perché i nostri studi sono più diritti verso capire perché è successo quello che è successo e come possiamo evitare che succeda di nuovo. La storia vediamo come un modo per capire il proprio tempo, ma anche per imparare da quello che è già successo e non solo imparare che cosa è successo e basta.

Poi gli esami. In Svezia gli allievi vengono valutati contiunuamente. Sulle lezioni per esempio quando c'é una discussione, per esempio delle elezioni in Italia, nel corso Studi sociali, o discussioni di un libro che hanno letto in Svedese. Poi ci sono esami scritti, normalmente circa una volta al mese in ogni materia. Hanno anche abbastanza tanti compiti che fanno a casa. Tutto questo alla fine dell'anno viene considerato quando l'insegnante deve mettere il voto. Non abbiamo gli esami finali, ma ci sono degli esami nazionali che tutti devono fare, in svedese, inglese, matematica e lingua. Secondo voi è migliore il sistema in Italia, e in quel caso perché?

Gli insegnanti in Italia sono alla prima vista, più rispettati. Gli allievi italiani non direbbero mai Carin all'insegnante (o vice preside) come fanno i miei allievi. Bene o male? Beh, non so, ma ho notato che anche se i miei allievi non mi danno del Lei hanno un grande rispetto per me e quando io parlo mi ascoltano e hanno fiducia in me. Invece quelli italiani non ascoltano proprio quando gli insegnanti parlano, e sembra che gli insegnanti non si fregano. Io non continuerò mai a parlare se i ragazzi non ascoltano! Forse è un fatto culturale, che gli italiani sono abituati a parlare tutti allo stesso tempo? ;)

Una differenza, seconodo me, molto importante che ho notato è che i nostri alunni sono più autonomi. Prendono decisioni, si organizzano e analizzano, sanno bene usare le conoscenze in pratica. Invece gli italiani sono molto dipendenti dalle professoresse e hanno proprio problemi agire a testa loro. Sono convinta che ha da fare con il modo svedese di vedere le conoscenze. Nella scuola svedese è più importante imparare metodi ad imparare, riflettere e criticare, e di praticare quello imparato. Per avere i voti più alti non si tratta di imparare più a memoria, ma di sapere analizzare. In Italia sembra più importante imparare tanti fatti, ma senza tanta riflessione. Non sono sicura che sia veramente così ma è la mia impressione.

Penso che sia migliore il modo svedese, perché i fatti si possono sempre imparare dopo leggendo un libro o sull'Internet, ma se uno non ha metodi per analizzare sarà difficile cavarsela nel mondo moderno. Che dite? Poi il mio parere è che quello veramente migliore sarebbe una via di mezzo. È senza dubbio così che gli svedesi imparano troppo pochi fatti.

C'è altro da dire? Si. Ma non adesso. Forse ritorno alla discussione tra qualche mese quando avete dimenticato che vi ho tormentato così con tutti questi post sulla scuola. =)

måndag 26 april 2010

Ancora scuola svedese

Vi ho spiegato il fatto che ogni alunno deve arrivare a 2500 punti per essere qualificato per studiare all'uiversità. Questi punti non sono voti. Sono solo punti che dimostrano che l'allievo ha fatto i corsi richiesti. Poi ci sono i voti. I voti sono:
IG (icke godkänt) = non sufficiente
G (godkänt) = sufficiente
VG (väl godkänt) = buono
MVG (mycket väl godkänt) = ottimo

I programmi all'università hanno solo un numero chiuso di posti, ma può variare da un'anno ad un altro e tra programmi differenti, dipendente dal mercato di lavoro, per non creare disoccupazione.

C'è bisogno di una selezione e questa si basa, logicamente sui voti. Non vi spiego tutto il sistema, ma si conta punti, non quelli 2500, ma punti guadagnati con i voti. Un MVG da 20 punti, un VG 15, un G 10, e un IG 0 punti. Il che vuol dire che pesa molto avere un IG. Poi ci sono corsi che ti danno altri punti come per esempio corsi di linguae corsi di matematica su livelli più alti.

Ma su che cosa si basano i voti? Prima del 1984, per esempio quando io andavo a scuola, avevamo un sistema di valutazione basato molto sul paragone tra gli allunni della classe. Ìn una classe il 7% doveva avere il voto 1 (quello più basso) e il 7% il voto 5 (quello più alto). Il 24% il voto 2 e il 24% il voto 4. Finalmente il 38% aveva quella media, il voto 3. Come avete già capito non era un sistema tanto simpatico. Mi ricordo ancora che ho avuto solo 3 in matematica con la spiegazione dell'insegnante che erano già troppi che avevano avuto 4, e perciò non mi poteva dare quel voto anche se forse me lo meritavo. Poi uno che aveva i compagni di classe molto forti aveva più difficultà avere i voti alti di uno allo stesso livello che aveva i compagni di classe più scarsi.

Il sistema adesso si basa invece su "goal". In ogni corso ci sono dei "goal" (mål) da raggiungere. Sono 6-7 per ogni corso. Ed io devo dire che sono abbastanza difficili questi "goal".Poi i voti ti spiegano con che qualità. Ogni voto ha i propri criteri (betygkriterier). Vuol dire che i tuoi risultati vengono valutati in relazione con i goal del corso, non gli altri allievi.

Un esempio:Il corso Svedese B ha sei "mål" ed uno è (con le mie parole) di poter paragonare e vedere assomiglianze tra testi/libri letterari di periodi e culture differenti, e tra testi conessi con il proprio programma..

Per passare, avere un G l'allievo deve leggere e capire testi, vedere e capire teatro o film da periodi e culture differenti, mostrare assomiglianze e differenze tra i testi. Discutere il contenuto, i personaggi e lo scopo del libro ed esprimere i pareri orale ed in scritto.

Per un VG deve raggiungere tutto quello che viene richiesto per un G e piu deve analizzare ed interpretare "senza aiuto", ed usare la terminologia giusta, riflettere su fattori della società ed il tempo che hanno influenzato lo scrittore e sul legame con oggi.

Per un MVG deve raggiungere tutto quello richiesto per un VG più leggere anche testi/libri più difficili, ed analizzarli in relazione con l'ambiente, il tempo e la cultura in cui è stato scritto, trovare metafore e capire libri con più di uno scopo.

Come si fa in Italia? Non ho mai capito!

La scuola svedese vs quella italiana - parte 3

In Svezia i bambini cominciano quello che si chiama "sexårs" quando hanno, eh si, sei anni. Non viene considerata scuola "vera" ma è importante lo stesso perché serve tra l'altro a preprare i bambini per quando cominciano la scuola a sette anni. Se i genitori vogliono il bambino può cominciare già a sei anni. La scuola dell'obbligo si fa da sette a quindici anni, cioè nove anni di scuola. Prima si chiamava i primi tre anni "lågstadiet", anni quattro a sei "mellanstadiet" e anni sette a nove "högstadiet". Adesso non cì sono più questi nomi, non so perché, ma in realtà quasi tutti li usano lo stesso.


Dopo i nove anni nella scuola dell'obbligo si comincia il liceo. Tutti fanno tre anni di liceo, chiamiamolo così per semplificare. Come ho già scritto, non è obbligatorio, ma in realtà non si può fare niente senza un'esame dal liceo, neanche lavorare in un ristorante fast food. Non so se si può paragonare con l'Italia, ma adesso vi spiego il sistema svedese.


Secondo me per ragioni sbagliati, si ha deciso che tutti devono fare tre anni di "liceo" così che tutti hanno la possibilità di studiare all'università. Il mio parere è che la riforma in cui si ha stabilito questo è una delle ragioni per la crisi della scuola svedese. Sbagliato perché, vi chiedete forse? Non`è bello che tutti possono studiare all'università? Ma si, però in verità non funziona così semplicemente perché non siamo tutti uguali e non abbiamo tutti la voglia e "la testa" per studiare a quel livello. Alcuni vogliono essere parucchieri, altri elettricisti, ancora altri avvocati e chi sa, forse qualcuno anche insegnante. =). La conseguenza che si vede molto chiaro è che tantissimi allievi o hanno voti molto bassi o lasciano il liceo già dopo il primo anno.


Perché i ragazzi che vogliono fare il parucchiere devono studiare materie teoriche che non aiutano per niente a diventare un buon parucchiere? Non è meglio per esempio praticare di più? La verità è che i ragazzi svedesi che hanno studiato su un programma diritto verso un mestiere non hanno le conoscenze per cominciare a lavorare dopo i tre anni di liceo, praticamente a causa del fatto che devono studiare troppe materie teoriche che non hanno niente a che fare con il mestiere. Dire che tutti devono studiare le stesse cose è sbagliato perché si basa su un' interpretazione della parola uguaglianza che è sbagliata. uguale non vuol dire "lo stesso" ma invece con le stesse possibilità. Quello che mi da fastidio con questo sistema è che dimostra un certo disprezzo per chi non studia all'università, in contrario all'uguaglianza desiderata.

Se una persona sopra i vent'anni scopre che vorrebbe studiare all'università ma non ha un'esame che lo permette, può sempre studiare in una scuola per adulti "KomVux" (la scuola communale per gli adulti) per qualificarsi per l'università. Ci sono strade per arrivare all'università anche dopo l'esame dal liceo.

In Svezia ci sono 17 programmi nazionali, ognuno con un indirizzo proprio: studi sociali, scienze naturali, tecnica, materie estetiche (come arte, danza, musica...), media, scuola alberghiera, parucchiere, elettricista ecc.Poi ci sono tantissimi programmi locali che si basano sui programmi nazionali, ma con dei cambiamenti.


Come ho già menzionato tutti studiano per tre anni.


Ci sono anche scuole private. Sono gratuite, ma devono anche essere non-profit. Se guadagnano devono investire. Nelle scuole private si ha gli stessi programmi nazionali e forse qualche programma locale.


Il comune paga ad ogni scuola una certa somma per ogni allievo, "skolpeng" , il che vuol dire che le scuole con pochi allievi hanno più difficultà economiche. Il "skolpeng" non è uguale per tutti, ma dipende dal programma sul quale l'allievo studia. Alcuni programmi costano più è hanno anche un "skolpeng" più alto. Un sistema che non funziona affatto! Anche le scuole private hanno questo "skolpeng" e hanno anche soldi dal comune per i locali.


Il liceo si basa su corsi, non materie. Adesso vi spiego.

Dopo i tre anni un'allievo deve aver studiato 2500 punti per avere l'esame che poi qualifica per studi all'università. La maggior parte dei corsi valgono 100 punti, ma ci sono anche quelli che valgono 50 e qualche corso che vale 200 punti. Le materie sono divise in più corsi, normalmente con un livello graduatamente più alta, ma non sempre.

Un esempio: Su tutti i programmi gli allievi devono fare due corsi di svedese: svedese A e svedese B. Ogni corso è un corso per se. Svedese A si studia il primo anno e tratta più di tutto della lingua svedese. Quando è finito il corso A si ha il voto del corso, e poi il secondo anno comincia Svedese B che primariamente è un corso di storia della letteratura. Quando è finito svedese B si ha il voto di quel corso, un voto che non sostituisce il voto del corso A, invece tutt'è due i voti saranno ugualmente importati.

Coi si fa con ogni materia fino ad arrivare a 2500 punti. Se un allievo non riesce a passare un corso i 100 punti vengono contati lo stesso, ma se l'allievo per esempio è stato assente così tanto tempo che l'insegnante non può mettere un voto, (neanche quello più basso che in pratica vuol dire che l'allievo non è riuscito a passare il corso) non può contare il corso e la conseguenza è che non arriva ai 2500 punti se non fa un corso extra, e allora non si qualifica per l'università.

Devo correre... to be continued...

söndag 25 april 2010

Scuola svedese vs quella italiana - parte 2

Un sospiro lungo e via! Mi butto! Però temo che il mio italiano non basti per spiegarvi tutto.

La scuola svedese si basa sulla vita privata e la libertà di ogni individuo, parità tra individui e tra donne e uomini. La scuola deve fornire un senso di solidarietà con quelli più deboli ed esposti, un senzo di tolleranza, generosità, responsabilità ed giustizia. È non-confessionale.

Lo scopo è di aiutare gli allievi a trovare la propria personalità unica e di diventare persone che hanno la capacità di fare parte della vita della società svedese. Nessuno deve essere discriminato per sesso, affinità (?) etnica, religione, orientamento sessuale o invalidità. Razzismo ed intolleranza devono essere confrontati con conoscenze, discussioni ed iniziative attive dalla scuola.


La scuola deve aiutare gli allievi ad imparare a vivere in un mondo con tanta diversità. La scuola deve anche promuovere contatti con altri paesi, e deve incoraggiare gli allievi a presentare i propri pareri.

La scuola svedese deve essere simile per tutti, il che non vuol dire necessariamente uguale. L'insegnamento deve essere adattato al livello, capacità e bisogni di ogni allievo. Le scuole devono dare più attenzione a quelli che hanno problemi con raggiungere gli scopi.

Il compito della scuola è di fornire valori e conoscenze e di preprare gli allievi per una vita nella società svedese. Deve anche insegnare agli allievi di orientarsi in una realtá molto complessa con tanta informatione, la quale devono imparare ad esaminare, valutare ed usare.

Gli allievi devono avere la possibilità di imparare a pensare, criticare, valutare fatti ed circonstanze, e capire conseguenze. L'allievo deve imparare ad imparare per la vita. Deve sviluppare la capacità di prendere iniziative e responsabilità, ed imparare a lavorare e risolvere problemi sia da solo che con altri.

La scuola deve sviluppare la capacità communicativa e sociale dell'allievo, e parlare di stile di vita e salute.

La prospettiva etica, internationale e ambientale deve essere sempre presente nell'insegnamento in ogni materia. La scuola deve dare possibilità di vedere collegamenti e di essere stimolati a svilupparsi secondo le proprie capacità. L'allievo deve essere rispettato sia per il lavoro che fa che come persona.

Come vedete è molto importate nella scuola svedese il rispetto del individuo, di imparare ad imparare e di prendere iniziative e responsabilità, valutare, riflettere ed esprimere i propri pensieri. E anche importante sviluppare la capacità communicativa e sociale.

Il fatto che siamo tutti differenti e abbiamo tutti capacità e bisogni differenti è probabilmente la cosa più importante di tutte, e deve essere sempre presa in consideratione nell'insegnamento. L'insegnamento nella scuola svedese si basa primariamente sulle teorie di Lev Vygotskij.

Con pocchissime parole e molto semplificato: Si deve mettere l'insegnamento sul livello direttamente sopra il livello di conoscenza dove si trova l'allievo. Se lo metti sullo stesso livello, l'allievo non sente il bisogno di "lavorare", ma se lo metti su un livello troppo alto diventa troppo difficile e così l'alllievo non sente che vale la pena.

Queste sono i valori e teorie che fanno la base per la direzione delle scuole e l'insegnamento in Svezia. Attenti però siamo ancora solo nelle teorie!

Prima di chiudere gli occhi

Oggi ho parlato un po' con le professoresse italiane, due donne molto informate sulla politica, abituate a viaggiare, diciamo semplicemente in gamba. Logicamente abbiamo parlato di Berlusconi e la situatione in Italia ed erano molto pessimiste, ma la cosa che veramente mi ha colpito è che non avevano sentito parlare di un sacco di fatti dell'Italia che sapevo io! Per esempio non sapevano niente del film Videocracy. Fa paura, perché mi dice che l'Italia veramente è diventata una dittatura!

Altra cosa. Sapete quali sono i motivi sulle foto di questo blog? Chi conosce tutt'è quattro? =)

Jó éjszakát! God natt! Good night! Buona notte! Guten nacht! Bonne nuit! Buenas noches!

lördag 24 april 2010

Sembra un altro mondo

Non riesco a capire questo posto. La gente molto silenziosa, riservata, ma poi a volte piena di allegria e scherzetti. Le strade con delle case di pessima condizione, ed altre supermoderne, altre ancora stranissime.

Come queste, per esempio.

Anche se abita un bel po' di gente qui non si sente quasi un rumore. La sera tutto chiuso e buoio, anche le case. Sembra una città di fantasmi. Domani andiamo a Budapest. Speriamo che ci sia più vita.


Sole, sudore e sport



Oggi c'e un sole splendente qui. Sfortunatamente due delle ragazze devono scrivere un'esame ed io devo controllare che non imbrogliano. Nella piscina proprio fuori la mia terrazza fanno una partita di pallanuoto. Per proteggerci (?) hanno messo una rete davanti alla terrazza, cosí non posso uscire nel giardino, ma mentre le ragazze sudano scrivendo l'esame, io sto fuori sulla terrazza godendomi il sole e guardano un po' di sport. Non tanto male anche per un sabato. =)

Scuola svedese vs quella italiana - parte 1

Domani arrivano gli italiani. Devo dire che sia gli ungheresi che noi svedesi aspettiamo l'arrivo con un po' di ambivalenza. Gli ungheresi sono calmi, silenziosi, seri, puntuali, ben organizzati, direi un po' come noi svedesi. Ma gli italiani... quando arrivano sarà come un tornado: parlano in continuo ad alta voce (ed un inglese da piangere. Scusate!), non arrivano mai in tempo, non sanno mai dove andare, non si organizzano per niente e per esempio se il programma dice passeggiata in montagna, loro si mettonole scarpe con i tacchi alti ecc. Ma in fondo in fondo, li amiamo lo stesso! Aggiungono un po' di colore a tutta questa puntualità e organizzazione. Faremo tantissime risate insieme!

Ma non era quello il topic di questa notte. Volevo fare una piccola riflessione delle differenze tra la scuola svedese e quella italiana.

I ragazzi italiani vanno a scuola sei giorni a settimana, anche il sabato, quelli svedesi solo cinque.Gli italiani hanno lezioni dalle 8 o 8.30 alle 14.00, gli svedesi dalle 8.15 o 8.30 fino alle 17 a volte.

In Svezia gli allievi hanno il diritto del pranzo a scuola, almeno nella scuola dell'obbligo e perciò c'è sempre una mensa grande in una scuola svedese. In Italia non sembra tanto comune con la mensa, invece i ragazzi mangiano a casa alle due quando tornano. (So che sta cambiando, ma almeno nelle scuole a Roma, Napoli e Pescara dove sono stata è così).

In Svezia la biblioteca è uno dei posti più importanti della scuola, con tanti libri di ogni tipo, giornali, computer per cercare informazioni e scrivere compiti e anche spesso con dei divani e possibilità di ascoltare la musica. In Italia sembra più un luogo per gli insegnanti ed un museo con dei libri vecchissimi che non si possono neanche toccare. I ragazzi non ci possono entrare senza un permesso da un insegnante.

In Italia l'educazione fisica non è tanto importante. Spesso i ragazzi non si cambiano neanche. "La palestra" è piccolissima e molti sport si fanno nel cortile. In Svezia l'educazione fisica viene vista
come una materia molto importante, e lo scopo non è primariamente di vedere che corre più veloce och salta più alto o fa più goal, ma un modo per imparare a funzionare in un gruppo, aiutare gli altri ed a prendere cura di se stessa, la propria salute. la scuola ha anche l'incarico di insegnare a nuotare e a come si mangia in un modo salutario. Infatti la materia si chiama "Idrott och hälsa", Educazione fisica e salute. Ogni scuola ha una palestra, ma a volte è abbastanza piccola, ed in quel caso si va ogni tanto in una palestra più grande in un'altra scuola.

Sono troppo stanca. Devo continuare un 'altro giorno!

torsdag 22 april 2010

Confusa






Il mondo moderno avolte ti lascia un po' confusa. Da ieri mattina dopo che ho portato mia figlia all'asilo sono stata in quattro paesi diversi. Ci è voluto tempo, si, ma il mio cervello sta ancora lì con la principessa che mi da mille baci e dice "giovedì torni, vero?". Il mio cervello non ha ancora capito che ho passato tutti questi paesi e che adesso sto in una camera di un albergo in Ungheria. Ma mica è tanto strano che sono confusa... mentre scrivo questo ascolto della musica italiana su Spotify, "parlo" con mia figlia grande su FB, scarico le foto che ho preso con il cellulare sul computer per metterle sul blog del progetto che è la ragione per cui siamo qui... Sono sola, ma in tanta compagnia, sono in Ungheria ma un po'dappertutto.

A Berlino

Finalmente a Berlino. Un caffè a MCDonalds e un'ora di collegamento Internet. Alle dieci ripartiamo. Questa volta Berlino-Budapest.

È stato un bel viaggio fino adesso. I ragazzi din buon umore e tantissime risate. Bellissimo viaggiare con allievi perché non sei più l'insegnante, ma invece una compagna di viaggio quasiasi.

Neve a Stoccolma? E vero? Non fa tanto caldo neanche qui, ma niente neve... =)

onsdag 21 april 2010

Libri italiani

Si si, dovrei dormire, ma una cosa mi ha passato per la testa. Sapete che libri italiani si legge quando si studia l'italiano all'università? Certo che varia un po' dipendente di dove si studia e quando, ma io mi ricordo questi:

Pinocchio
Cuore
Padre padrone
Cristo si è fermato a Eboli
Se questo è un uomo
Il giorno della civetta
dei racconti di Italo Calvino
Decamerone
La divina commedia
I promessi sposi

Che dite?

Un giorno luuungo

È stato un girno lunghissimo. Ho lasciato casa alle otto e sono tornata alle 22.30. Che cos'ho fatto?
- Ho aspettato due ore a telefono in coda per l'agenzia di viaggi che chi lavora in questo commune deve per forza usare. Durante le quali ho avuto un'incontro con tutti i capi della scuola per organizzarci per l'anno prossimo, fatto due lezioni, scritto tremila e-mail;
- Ho aspettato 40 minuti a telefono in coda per SJ, durante i quali ho mangiato il pranzo e fatto una conferenza;
- Ho aspettato due ore a telefono in coda per la compagnia aerea, senza riuscire a parlare con nessuno;
- Ho parlato tre volte con la collega ungherese;
- Ho parlato due volte con la collega italiana;
- Ho parlato con diecimila genitori;
- Ho preparato 12 lezioni per quando sarò via;
- Ho comprato regali per il preside e la collega ungheresi;
- Ho litigato con un genitore (avevo ragione io!!!)...

e adesso è ora di fare le valigie. Domani parto. Con il treno. Con i ragazzi. Arrivo giovedì notte. E si, ho dimenticato. Quelli responsibili per l'economia non hanno ancora fatto il trasferimento di soldi al conto mio... Sarà da risolvere domani. E andare a prendere i biglietti. Mi raccomando! NON DIMENTICARE!

tisdag 20 april 2010

Finalmente! Adesso resta solo decidere...

HO TROVATO DEI BIGLIETTI!

Che dite?

L'andata: Domani Stoccolma-Lund, Lund - Berlino, Berlino - Budapest. Arrivo giovedi 22:30.

Il ritorno: Mercoledì prossimo Budapest- Linz, Linz - Nurnberg, Nurnberg - Copenhagen, Copenhagen - Stoccolma. Arrivo giovedì 17.29.

Con allievi.

Alternativa - Sperare che il volo non sia cancellato.

Devo decidere prima delle 17....

måndag 19 april 2010

Var god vänta...

Alla våra linjer är för närvarande upptagna, men vi kommer snart att ta emot ditt samtal...

.........................................

Alla våra linjer är för närvarande upptagna, men vi kommer snart att ta emot ditt samtal...

.......................................

Alla våra linjer är för närvarande upptagna, men vi kommer snart att ta emot ditt samtal...

......................................

Alla våra linjer är för närvarande upptagna, men vi kommer snart att ta emot ditt samtal...

Fortfarande inga buss- eller tågbiljetter...

Come sono gli italiani... e gli svedesi

So che sia un italiano che uno svedese che legge quello che sto per scrivere può reagire e pensare che ho veramente torto, ma io scrivo solo quello che è la mia esperienza, il mio parere. Sono opinioni soggettivi, non verità scientifiche. Ma apprezzo certamente commenti, anche se non concordano con quello che penso io.

Ecco. Come sono gli italiani?

Mi ricordo un'esame quando studiavo italiano all'università di Umeå. Non avevo proprio idea della risposta alla domanda "Quali gruppi etnici ci sono in Italia?". Alla fine ho scritto "Ogni italiano è un gruppo etnico" e il professore italiano sorridente mi ha dato un punto.

Non è solo uno scherzo. È difficilissimo generalizzare sugli italiani. Prima di tutto ci sono differenze tra le regioni, almeno io penso che sia così, anche se molti italiani dicono che "Noooo" ma poi quando parlano dicono lo stesso "i milanesi", i baresi", "i napoletani"... Per non parlare dei cartoni animati.... Il ladro parla sempre o con l'accento napoletano o con quello siciliano, il furbo spesso fiorentino, quello tirchio genovese e così via. Almeno la mia esperienza è questa. Poi, gli italiani che ho incontrato io, sono così diversi l'uno dall'altro, non si assomigliano affatto.

Nonostante le difficultà cercherò di trovare dei caratteri comuni, ma devo ammettere che i risultati sono basati su un gruppo d'italiani abbastanza limitato, per lo più italiani nati negli anni 50, 60 e 70, la maggior parte napolentani, romani, qualche milanese, un padovano, qualche siciliano e alcuni abruzzesi. Più maschi che femmine.

Allora gli italiani...

Quello che veramente ammiro con gli italiani è il modo in cui accolgono le persone. Un italiano sceglie di vedere le cose positive con una persona ed in un certo senso di non vedere quelle meno belle. Non giudica una persona alla prima vista. Si, che può trovarti strano, ma accetta anche questo. Di me dicono per esempio sempre "Si, si, ma lei è svedese" come un modo di spiegare ogni mia stranezza. Forse parlano anche di te tra di loro ma quando siete insieme sono molto cortesi ed amichevoli. Ma se fai qualcosa molto brutto contro un italiano è tutt' un'altra storia...

Io sono convinta che se noi mettiamo luce su quello che è positivo con una persona, anche quella persona poi cerca di mettere l'emfasi su quello e così diventa ancora migliore. Dopo dieci anni come insegnante posso assicurarvi che è uno dei fattori più importanti per far crescere un allievo sia come persona sia per quanto riguarda gli studi.

E gli svedesi...?

La mia esperienza è che gli svedesi invece (si lo so, sono svedese anch'io, ma adesso cerco di vederci da fuori, eh) giudicano la gente molto facilmente, e non per chi sei, ma per chi sembri dalla prima vista. Se hai i vestiti che non sono di moda, se parli strano, se non mangi i sushi secondo tutte le regole...

Gli svedesi sono molto ben informati su tante cose, non perché sono così tanto interessati, ma piuttosto perché hanno una grande paura di non sapere fare le cose nel modo giusto o vestirsi secondo la moda ecc. Per non far vedere i propri sbagli mettono in rilievo quelli degli altri. Ma una volta che sei stato accettato da uno svedese, rimanete amici per vita!

Un'altra cosa che mi piace tantissimo con gli italiani è la curiosità che hanno attraverso le persone, il mondo, la vita, tutto quello che è bello. Si buttano senza paura, semplicemente perché vogliono godersi la vita. Può essere qualsiasi cosa, un piatto particolare, una gita nel bosco, uno sport... Penso spesso allo zio di mio marito che quando ti trovava troppo serio diceva "Ma tu vai a finire nell'inferno perché non ti sei goduto la vita!". =)

Gli svedesi si godono anche la vita ma sempre con la stessa paura di non fare le cose giuste. Se è moda mangiare cibo francese, si mangia cibo francese, se è moda viaggiare in Africa, si viaggia in Africa, se è moda giocare a poker, si gioca a poker. Ma chi dice che gli interessa il cibo norvegese o viaggia in America o gioca a scacchi viene visto come un po' strano e scocciante.

Ammiro anche il modo in cui gli italiani vivono la vita. Quando tutto va bene sembra che si godano quella vita, e quando succedono guai reagiscono abbastanza presto e cercano di trovare la soluzione migliore. Capiscono che la vita è così.

Gli svedesi sembrano troppo spesso scontenti. È come non riesciono a vedere tutto il bello che hanno attorno. Ed è veramente molto! Se tutto va bene cominciano a paragonarsi con il vicino, che ha una macchina più bella, una moglie più carina, bambini più riusciti. Quando le cose vanno male si chiedono a chi possono dare la colpa e chi può mettere apposto tutto (non loro stessi naturalmente).

Certo, è abbastanza facile capire che ha da fare con la società in cui sono cresciuti. Un italiano sa che deve mettere ogni mattone per costruire la propria casa da solo, non c'è uno Stato che gli aiuta, e sa anche che se cade la casa, la deve solamente erigere di nuovo, ma in un altro modo o in un altro posto. Sempre senza aiuto dallo Stato. Lo svedese invece è abituato ad uno Stato che prende cura di lui dalla culla alla tomba, e così non impara mai a costruire la casa da solo.

Gli italiani hanno capito che la vita è "ingiusta". Forse brutto considerarla come una cosa positiva, ma secondo me lo è. Perché? Semplicemente perché la vita è così ! Perché vivere un sogno? Invece lo svedese vive nel sogno che tutto deve essere uguale per tutti! Il che crea tantissimi problemi, per esempio nella scuola. Se tutti devono essere uguali vuol dire che è sempre quello più scarso che decide dov'è il limite, e nessuno può andare oltre quello. Certamente dobbiamo cercare di creare una società dove tutti hanno gli stessi diritti, ma non vuol dire che tutti arrivano allo stesso punto o avranno lo stesso mestiere, la stessa grandezza di casa, la stessa marca di macchina ecc.

Un'altra cosa bella con gli italiani è che anche se gli interessano di più la scienza, conoscono ed apprezzano anche l'arte, la cultura, la filosofia... Gli svedesi invece preferiscono sempre studiare solo quello che si può misurare, provare, che è esatto. Sempre, secondo me, per quella grande paura di non fare, dire, sapere quello che è giusto.

Hm... Ho un po' paura pubblicare questo post... Ho scritto tante cose positive degli italiani, ma non ho detto tante cose belle degli svedesi, mi sembra... ma prometto che ci sono. Sarà un altro post, però. Buona notte!

lördag 17 april 2010

Una domanda

Giovedì devo andare in Ungheria con un gruppo di allievi. In aereo. O no. Da stamattina sto cercando modi alternativi per andare a Budapest. Non mi piace tanto l'idea di noleggiare un minibus e guidare fino lì. Solo io che ho la patente. Qualch'altra idea, qualcuno?

Lavori in corso

Anche da noi lavoro nel giardino. I bambini stanno costruendo una casetta nel melo.

Passeggiata seguendo le orme di Lisbeth Salander e Mikael Blomkvist

L'estate scorsa ho comprato questa mappa del "Milleniumtour", cioè una passeggiata a Stoccolma ai posti collegati con Mikael Blomkvist e Lisbeth Salander della trilogia Millenium di Stieg Larsson. Questo tour è arrivato al sesto posto tra le esperienze più belle dei turisti in Svezia.

Non mi piacciono tanto i gialli, ma quelli di Stieg Larsson li ho trovati abbastanza ok, probabilmente anche perché si svolgono in posti che conosco abbastanza bene. Adesso li sto leggendo anche in italiano più di tutto per imparare meglio la lingua.

Ma. La cartina ho comprato principalmente perché volevo fare questa passeggiata con le mie classi di svedese e letteratura. I ragazzi amano questi libri e così sarebbe una possibilità per me portarli un po' in giro per Stoccolma ed allo stesso tempo forse dargli ispirazione a leggere. I ragazzi svedesi leggono sempre meno. Alcuni dei miei allievi dicono che non hanno mai letto un libro intero.

Come spesso il tempo non è bastato anche perché non è una cosa che si fa con i ragazzi senza essere ben preparata. Oggi avevo deciso di finalmente fare la passeggiata per poi poter portare i raggazzi un giorno a maggio quando fa un po' più caldo, ma il tempo grigio e le migliaia di cose che ho da fare qui a casa mi hanno fatto perdere la voglia... Forse domani?

fredag 16 april 2010

Sai leggere questo?

Stanotte non riesco a dormire. Ultimamente sono troppe cose che mi vanno male, ed una cosa che è successo stasera mi dà così tanto fastidio che non riesco a concentrarmi su quello che ho da preparare per domani e ancora meno riesco a dormire! Meglio cercare qualcosa che mi fa divertire. Per esempio questo testo. È in svedese. Lo sai leggere?

In bocca al lupo!


Jag kndue itne tro at jag fkaitkst kndue frsötå vad jag lstäe. Den fneoekmana kfraetn i mnänisnaks hjnräan kan, elnigt en undiöserkning i Cmabridge Uinervtisy lsäa oedrn i vlkien odnrig som hiset, det edna vkitgia är att den fsötra och stsia btkosaevn ststir på rtät palts. Rsteen kan vraa hluler om bluler och du kan ädnå lsäa det unta ngåra porlbem. Vrfaör vi kan det, är att hjräan lsäer itne vrjae bostakv för sig, utna hlea odert som en hel. Hägtfit va? Och jag som altild ttort att svata rtät viart vitgkit!

=)

torsdag 15 april 2010

Grrrr

Appena letto un mail che ha da fare con il mio lavoro... Non posso dire cosa sto pensando in questo momento, anche se certe persone non capiscono l'italiano. Per sfogarmi un po' dico solo GRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRRR!

Molto lavoro extra domani...

Lavoro importante

Oggi quest'uomo che è sopravvissuto cinque campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale è qui a scuola per parlare con i ragazzi, insieme ad un uomo exnazista... Non ho mai visto i ragazzi nostri così silenziosi e seri... Vediamo poi quando è il momento di fare le domande...

onsdag 14 april 2010

Con la pancia piena tutto sembra meno brutto

Oggi è stato uno di quei giorni terribili in cui succedono guai dalla mattina alla sera, e che sembrano di non finire mai... Meno male che quando siamo tornati a casa alle sei, abbiamo trovato la cena già pronta in cucina... Era il figlio di 12 anni che ci ha salvato! =)A volte è troppo bellino!



måndag 12 april 2010

Insegnanti - gli allievi peggiori

Oggi ho tenuto una conferenza su "valutazione formativa" (non ho proprio idea se si dice così in italiano - in svedese si dice "formativ bedömning"). È troppo difficile spiegarlo in italiano per me, ma per chi è interessato ci sono migliaia di pagine su Internet che tratta la materia. Qui c'è uno in italiano (ed infatti si chiama valutazione formativa, ho visto adesso...). Ho tenuto questa conferenza perché trovo questo modo di insegnare e valutare i ragazzi l'unico modo giusto, e molto importante se vogliamo ragazzi che imparano ad imparare ed imparano per la vita, non solo per i voti.

Però. Lo devo dire. Non ci sono "allievi" peggiori degli insegnanti. Arrivano in ritardo, non dieci minuti ma anche un'ora, non prendono appunti, i loro cellulari squillano , parlano tra di loro, fanno domande che dimostrano che non hanno ascoltato proprio, cercano di metterti in difficultà solo per rompere, e cosi via.

È stato proprio frustrante! Sono sfinita, ma sono riuscita a cavarmela. Sembrano quasi interessati... =)

lördag 10 april 2010

Un amore perso?

È molto tardi ma ho ancora molto lavoro da fare, perché domani vorrei stare insieme alla famiglia invece di lavorare. Come sempre quando ho tanto da fare, un sacco di altri pensieri prendono spazio nel mio povero cervello e non mi lasciano in pace... Stanotte sono pensieri che trattano del mio rapporto con l'Italia...

La storia d'amore tra me e l'Italia è cominciata esattamente 24 anni fa quando per la prima volta ho messo piede in Italia, più preciso, a Napoli. Senza sapere quasi una parola d'italiano, senza nessun idea di com'era il paese, senza capire che giro sulle montagne russe stavo per iniziare, sono andata insieme al ragazzo napoletano che avevo incontrato a Londra (e che poi è diventato mio marito, ma questa è un'altra storia) per un fine settimana a Napoli.

Ero terrificata dalle macchine, dal traffico e dalla suocera che invece di fermarsi al rosso faceva il segno della croce; da tutta la gente che mi voleva baciare, toccare, interrogare, parlare; dalla folla sulle strade, i marocchini che vendevano un po' di tutto un po' dappertutto, le grida delle mamme, i femminielli nei quartieri, il caldo... Tutto quel treno senza freni che è Napoli. Ma mi sono innamorata... Fu amore a colpo di fulmine!

La storia d'amore è riuscita a passare tanti guai, tanta delusione, tanta nostalgia... ma ultimamente quest'amore tra me e l'Italia sta arrivando ad un punto, forse lo riconoscete, il punto in cui uno comincia a capire che sta per finire, ma siccome è ancora troppo presto per accettarlo uno lotta per ritrovare quei sentimenti che c'erano una volta...

Capite a che cosa mi riferisco? Il punto in cui quei abitudini che prima trovavi simpatici, divertenti e affascinanti cominciano ad irritarti, darti proprio fastidio, i piccoli difetti di bellezza che prima pensavi davano carattere adesso li cominci a vedere solo come brutti e segni di disinteresse.

Invece di dire sorridente "Com'è simpatico il fatto che devi sempre bere tre gocce d'acqua direttamente dal rubinetto prima di uscire" (scusa bel marito) dici "Mamma mia! Ma vieni, sbrigati, perdiamo l'autobus!", invece di aspettare quel mezz'ora con un sorriso sulle labbra pensando "Com'è bellino che non impara mai ad arrivare in tempo" ti arrabbi e gli fa una bella sgridata quando finalmente arriva...

Io sto arrivando sempre più vicino a quel punto.

Vado a Roma, mi guardo attorno e dico "Che bella città", ma il cuore non c'è, il cuore mi dice "Ma com'è sporca e rovinata sta città!". Vado al mare e dico "Com'è bello!" ma il cuore mi dice "Ma guardati attorno! Devi pagare una fortuna solo per farti due bagni o stare su un pezzettino piccolino sulla parte più brutta della spiaggia , e la spiaggia è comunque affollata e piena di rifiuti ... ".

In questo momento non so come va a finire questa storia. Sento una grande tristezza nel cuore, una voglia di tornare indietro. Sto lottando per ritrovare quei sentimenti di una volta. Ma a volte non si può, a volte uno deve solo accettare che è finito ed andare avanti. Altre volte invece l'amore cambia, diventa un'altro tipo d'amore, un'amore in cui uno può accettare l'altro per quello che è invece di quello che uno vorrebbe che fosse... A volte basta stare lontani per un periodo per ritrovare quel amore... Ma a volte c'è bisogno di grandi cambiamenti...

fredag 9 april 2010

Però

I quaranta minuti di ritorno la sera sotto la pioggia non erano tanto piacevoli.

torsdag 8 april 2010

E poi

Una bella passeggiata di quaranta minuti nel sole splendente per arrivare al lavoro. Non è male.
Amo la primavera in Svezia. Viene cosà all'improviso. È come ad un tratto un giorno svegliarsi da un sonno lungo e finalmente dopo mesi vedere il sole di nuovo. Un sole forte, anche se la temperatura non è tanto alta. Un sole che brilla, ma non da fastidio perché l'aria attorno è così fresca. Se ti guardi attorno vedi dappertutto la gente che alza la faccia verso il cielo e goooode.

Di nuovo al lavoro

Venire al lavoro la mattina e trovare la scuola senza allievi è bellissimo (lo devo dire), ma solo per qualche giorno perché dopo un po' mi mancano quei #"¤&%% ragazzi... A volte non li posso sopportare ancora un minuto, ma poi quando non ci sono, la scuola sembra così vuota e morta.
Oggi farò un sacco di lavoro amministrativo che non ho mai tempo di fare un giorno normale quando ci sono ragazzi, insegnanti, genitori, capi che mi telefonano, mi cercano, mi vogliono parlare tutto tutto tutto il tempo.
Insegno, ma sono anche vice preside, il che vuol dire che sono sempre "in mezzo al fuoco". Qui in Svezia si dice che "mellanchefer" hanno il lavoro più stressante perché hanno pressione da tutte le parti; allievi, genitori, insegnanti, il preside... E devo dire che è veramente così! Ma poi, io amo il mio lavoro, amo lavorare in un posto dinamico così dove non sai mai cosa succederà, solo che succederà un po' un tutto, e tutto il tempo!

måndag 5 april 2010

Basta!

Il nostro giardinetto ieri...
... e lo stesso giardino stamattina! Mo' basta!


söndag 4 april 2010

È ora

Stasera è ora di vedere questo film... Quest'articolo è stato pubblicato a DN il 28 marzo. È lungo ma molto interessante. Mi dispiace che è solo in svedese.

lördag 3 april 2010

Buona Pasqua!

La nostra Pasqua è molto semplice. Noi, tutti i bambini e il fidanzato della più grande. Un buffet, molto simile a quello del natale, ma sulla foto mancano dei piatto "freddi" che avevamo già finiti...e se si guarda bene ci sono anche delle cose italiane...



Poi un uovo di Pasqua enorme pieno di cioccolatini e caramelle di diversi tipi...



Si dice che gli svedesi mangiano in media 17 chili di "godis" all'anno! Infatti mio marito ha già dopo qualche mese in Svezia capito che il modo per diventare popolare tra gli svedesi al lavoro era di portare dei dolci o caramelle per le pause del caffè...

L'italiano vero

Ma forse Toto Cotugno ha già detto tutto?