måndag 30 augusti 2010

Eccoli! A sinistra il ministro dell'istruzione, poi il ministro dell'industria (si dice così?), il primo ministro e nascosto dietro il fotografo c'è il ministro delle politiche sociali. Voi che abitate in Svezia mi potete dire i nomi, no? =)

















Siamo nella mia classe. Osservate il poster degli azzurri dopo il Modiale del 2006 sul muro... Era pieno di giornalisti e i ragazzi (una classe dell'ultimo anno) erano un po' tesi all'inizio, ma poi hanno fanno un sacco di domande. Sono veramente orgogliosa!



















Nel corridoio almeno 20 persone del servizio segreto (tra loro un italiano da Trieste), più una decina di polizziotti sulla stradafuri la scuola ... Scusate la qualità delle foto che ho scattate con il cellulare.

Qui un articolo da Dagens Nyheter, uno dei quotidiani più importanti.

Questo è dal telegiornale:


Una visita particolare

Oggi abbiamo avuto dei pezzi grossi a visita qui a scuola. Chi sa se ci vedrete al telegiornale stasera...

lördag 28 augusti 2010

Stoccolma, sole e studi

Oggi c'è un bel sole! Ho promesso alla figlia più grande di farle un guided tour dell'università perché lei comincia gli studi li lunedì e non conosce bene la zona. Ma poi facciamo un bel giro di Stoccolma... se c'è ancora sole...

tisdag 24 augusti 2010

È cominciata la scuola...

...e si è svegliata l'insegnante in me (anche se, o forse perché, non insegnerò quest'anno). Una delle prime cose che faccio con gli allievi nel corso di svedese è di parlare degli sbagli più gravi e più comuni che fanno normalmente i ragazzi quando scrivono. Si, forse non è tanto pedagogico cominciare con gli sbagli, ma parlando di questo arriviamo alla discussione di com'è importante essere padrone della lingua, ed è sulla comprensione di questo che voglio basare l'insegnamento di svedese. Potrebbe essere utile anche a voi sapere quali sono questi sbagli, perché li incontrerete sicuramente ed è importante che sappiate che sono sbagli non esempi da seguire.

Allora. Gli sbagli più gravi sono naturalmente quelli che cambiano il significato della frase o complicano la comprensione. Poi ci sono altri che sono gravi semplicemente perché suonano così male.

Lo sbaglio, secondo me, più grave e anche più diffuso (infatti lo vedete dappertutto; su segni, nel menu del ristorante, nelle vetrine dei negozi) è quello che chiamiamo särskrivning, cioè quando una parola viene divisa in due parole. Per capire questo sbaglio è importante capire che costruzioni come "macchina da scrivere" non esistono quasi in svedese. Invece si forma una parola nuova dalle due parole, scrivere si dice skriva, macchina è maskin. "Macchina da scrivere" diventa skrivmaskin. Tazza da caffé = kaffekopp (kaffe + kopp), Spremuta d'arancia = apelsinjuice (apelsin + juice). Avete capito, no?

Allora, quando si invece scrive una parola così come due parole si cambia anche il significato e spesso diventa proprio ridicolo. Un esempio classico per farvi capire:

En sjuksköterska = Un'infermiera
En sjuk sköterska =un' infermiera malata

Alcuni esempi che ho trovato:

Un'officina:
"Mellan kl 12 och 16 kollar vi glykolhalt + spolar vatten och olja på din bil"

Un'inserzione per contatti personali:
"Tjej söker kille som är blond, 23-35 år, smal, har bröst och magmuskler."

Al collocamento:
"Toys "r" us söker kassa medarbetare."

Un negozio:
"Passa på och köp er brud eller balklänning"

Un giornale:
"Extra knäck för skolungdomar"

Un'altro negozio:
"Till salu. Dvärg kaniner."

Mi dispiace ma è impossibile per me tradurre in italiano! Forse qualcuno mi può aiutare?

Sbaglio numero due, sempre molto grave è syftningsfel. Normalmente si tratta di mancanza di virgola o l'ordine sbagliato delle parole, specialmente quando c'è la parola som, il che cambia totalmente il significato della frase. Un esempio è questa frase scritta in una lettere mandata a casa dalla scuola di uno dei nostri figli:

"Inbjudan till möte för alla föräldrar till barn födda på Kolbäcksskolan 1987." In italiano più o meno "Invito a un incontro per i genitori di bambini nati nella scuola di Kolbäck nel 1987". (Non ci sono andata...)

Ecco un classico che uso per spiegare che anche la mancanza di una cosa piccolissima come una virgola può essere mortale. Un uomo è stato deportato a un'isola sperduta perché è stato accusato di aver ucciso un uomo. Lui dice che è innocente e scrive al governo per essere assolto. Arriva il giorno dell'esecuzione. Quando manca qualche minuto arriva un telegramma dove c'è scritto: "Avrätta inte oskyldig". L'esecuzione viene eseguita. Dopo ancora qualche minuto arriva un'altro telegramma: " Avrätta inte, oskyldig".

Allora. Il primo telegramma può dire sia di eseguire l'esecuzione perché è colpevole, sia che non devono eseguirla perché è innocente. Il secondo telegramma, con la virgola vuol dire che non devono eseguirla perché l'uomo è innocente.

Fine prima parte.

Buona notte!

Buonanotte fiorellino

Finalmente un paio di giorni di sole, anche se non forte come in Italia. Per me basta un po' di sole, una ventina di gradi, abbastanza per poter stare tranquilli sulla terrazza, fare una passeggiata nel bosco o un giro in bici. Invece quel cielo grigio degli ultimi giorni mi uccide! Non mi viene più voglia di fare niente.

Forse perché viviamo ancora abbastanza vicino alla natura, noi svedesi sentiamo i cambiamenti del tempo molto forte. È come il tempo fosse proprio parte del corpo, e il nostro umore viene influenzato dal colore del cielo, dalla temperatura, dall'umidità dell'aria, dalla stagione... Siamo come i fiori...

Se l'estate è bella calda e piena di sole, all'inizio siamo contentissimi, stiamo fuori tutto il giorno e seguiamo la luce come un girasole, ma se il caldo continua un po' troppo cominciamo a lamentarci, evitarlo, pregare per avere un po' di pioggia, per poi subito dopo essere annaffiati raddrizzarci di nuovo con la faccia verso il sole.

Se l'autunno è mite riusciamo a tenerci in fioritura più a lungo, ma se invece è grigio e freddo appassiamo forse già in settembre o ottobre. Durante l'inverno ci nascondiamo nelle nostre case più possibile, ma se l'inverno è lungo e freddo alcuni non sopravvivono e per gli altri ci vuole tanto tempo per sgelarsi in primavera.

Una primavera bella calda porta una fioritura veloce e forte, ma se invece è fredda può anche essere che non riusciamo quasi a fiorire proprio. Se invece l'estate è troppo piovosa o troppo fredda non abbiamo avuto la possibilità di immagazzinare abbastanza energia per l'inverno e saremo più deboli e più soggetti alle malattie.

Anche se quest'estate è stata molto bella ho già cominciato a sentirmi sempre più appassita...

Buonanotte!



lördag 21 augusti 2010

IKEA

Vado a comprare delle cose al lavoro. Sono convinta che l'ambiente in cui lavoriamo sia molto importante. Vale anche per i ragazzi... Meno male che c'è IKEA solo 15 minuti di macchina da qui... Torno stasera. Chiude alle 20. =)

A me

NON DIRE SEMPRE SI!

söndag 15 augusti 2010

Allora?

Nessuno che vuole correre con me il 5 settembre? Solo per donne però.

Quando ho bisogno ricordarmi come sto bene...


... per esempio la sera quando sto nello studio a lavorare invece di giocare con i bambini, guardo questo quadro che ho fatto da quel bellissimo collage di Carla.


lördag 14 augusti 2010

50 minuti di sofferenza e pace

Ogni volta che faccio lo jogging faccio qualche minuto in più della volta precedente. Stasera ho sentito che sto arrivando al mio limite. Non sono il tipo che si vuole sforzare troppo, ma passare un'ora in un ambiente così anche correndo è bellissimo...







tisdag 10 augusti 2010

La mia giornata 1-5

1) Arrivo mezz'ora in ritardo all'incontro con tutti i capi nuovi.

2) Il primo compito è di chiamare una delle colleghe più brave a spiegare che non c'è più
lavoro per lei.

3) Il pranzo preparato a casa ieri è ancora a casa.

4) Vengo chiusa dentro il nuovo ufficio perché qualche ¤%?&# ha messo l'allarme senza
controllare se c'era ancora qualcuno. Quelli di Securitas sono sempre gentili, però.

5) Do un passaggio a casa alla figlia grande e sul parcheggio VUOTO vicino all'appartamento suo decido di scontrarmi con un palo e scassare la macchina (ma veramente scassare, eh!) per la seconda volta in tre mesi (il terzo ha fatto mio marito...).

Ma dopo qualche calcio alla povera macchina e qualche parola italiana/napoletana che non vi potete immaginare che so dire mi sono calmata e ho pensato come faccio normalmente in situazioni brutti o situazioni di scelte un po' difficili: "Se nessuno è morto/morirà e se abbiamo/avremo vitto e alloggio è tutto ok, no?"

Tutto ok allora. Vado a letto. Domani sveglia prestissimo perché vado a lavoro IN BICICLETTA!

A domani!

måndag 9 augusti 2010

=(

Domani non ho scelta. Devo per forza cominciare a lavorare. E poi proprio il giorno del compleanno di mio marito. =(

Sarà una settimana terribile. Normalmente sono piena di energia e voglia di ricominciare dopo l'estate, ma quest'anno vorrei nascondermi sotto la coperta e non uscire prima di natale. Dovrei essere curiosa del nuovo lavoro, ma niente. So perché mi sento così ma non voglio ammetterlo...

Comunque, buona notte a voi! Per me la sveglia alle sei e mezza...

söndag 8 augusti 2010

Sempre libri

Avevo dimenticato! C'è un libro bello da leggere per chi di voi è interessato dell'aurora boreale. Il libro tratta la vita di Kristian Birkeland , un norvegese che era ossessionato dell'aurora boreale e che ha fatto tante spedizioni per capirlo. La scrittrice si chiama Lucy Jago ed è una gionalista inglese. In italiano si chiama

"Aurora Boreale: la storia di un enigma scientifico e del genio che lo risolse".

lördag 7 augusti 2010

Libri, libri, libri

Io leggo sempre. Ma dico veramente sempre. Se una mattina il giornale non arriva non mi va più fare colazione. Non mi posso rilassare senza qualcosa da leggere in mano. Anche quando guardo la tivù ho sempre qualche libro o giornale a portata di mano per quando c'è la pubblicità o per sicurezza in caso il film è scocciante. Quando ho le vacanze leggo tantissimi libri, ma durante il periodo lavorativo non ho tanto tempo di leggere altro che libri di pedagogia o libri che fanno parte dei corsi che insegno.
















Questo è il mio comodino vicino al letto.

Oggi ho pensato al film "La vita è bella" che uso molto nell'insegnamento sia in svedese che in italiano perché ci sono così tante cose da discutere, come per esempio il razzismo e la forza dell'umorismo. Mi piace anche perché secondo me Guido (avete visto il film, no?) è un esempio tipico di come può pensare e reagire un'italiano, ma invece così lontano dal modo svedese da pensare. Il film è molto apprezzato dagli alunni, ma in ogni classe c'è sempre qualcuno (quasi sempre una femmina) che si arrabbia e che non può proprio accettare che il padre non dice la verità al figlio. Non capisce proprio perché non lo fa!

E allora? Allora, dal film di Benigni sono arrivata a "Così parlò Bellavista" di Luciano de Crescenzo e da li ho cominciato a chiedermi quali libri ci sono da leggere per capire un poco più il mondo di noi svedesi?

Chi vuole comiciare dai vichingi può leggere "Röde orm" di Frans G Bengtsson, ma altrimenti si può partire dai libri di Per Anders Fogelström "Vävarnas barn", "Krigens barn" e "Vita bergens barn" poi i suoi libri che descrivono Stoccolma e i sui abitanti dagli anni 1860 fino a 1968. Il primo libro si chiama "Mina drömmars stad". Questi libri sono bellissimi per chi vuole sapere un po' di più della Stoccolma. Uno può leggere il libro e poi visitare i posti descritti lì (si, si, se uno abita a Stoccolma logicamente). Penso che ci siano solo in svedese però.

Altri libri da leggere sono quelli di August Strindberg come per esempio "Röda rummet" e "Hemsöborna". ( Per te Sabrina c'è questo ritratto di Strindberg da Carl Larsson qui .) =)

Per capire gli svedesi cresciuti negli anni cinquanta, sessanta e settanta in diversi parti della Svezia ci sono per esempio "Janne min vän" di Peter Pohl, "Underdog" di Torbjörn Flygt, "Mig äger ingen" di Åsa Linderborg, "Populärmusik från Vittula" di Mikael Niemi e questo libro di Jonas Gardell:











(Sabrina: È questo il quadro che dicevi?)


Infatti si può leggere quasiasi libro di Gardell. Lui ha anche scritto due libri che si chiamano "Om Gud" e "Om Jesus". Gardell è veramente particolare e anche il suo marito Mark Levengood. Potete leggere più di loro qui.

Mi piace anche la scrittrice Gerda Antti. Un'altra scrittrice è Marianne Fredriksson. I suoi libri non sono tipici per la letteratura svedese che per lo più è molto realistico. Invece i libri di Fredriksson sono un po' mistici e filosofici . Un libro suo che c'è anche in italiano è "Simon och ekarna". Se non mi sbaglio si chiama solo "Simon" in italiano.

Hanne-Vibeke Holst è una scrittrice danese che descrive la vita delle donne in Danimarca oggi , ma potrebbe essere anche in Svezia.

Per capire il nostro amore delle casette rosse, delle nostre stagioni "forti" e della natura va bene leggere qualsiasi libro di Astrid Lindgren. Infatti penso che lei sia una delle fonti migliori per capire gli svedesi.

Mamma mia quanti libri avete da leggere adesso! =)

Una cosa che mi dispiace tanto è che i libri svedesi descrivono quasi sempre solo le parti brutti della vita, non tutto quello bello che ci sta anche. Si potrebbe scrivere così tanti libri belli! Non so perché è così ma la mia teoria è che siamo così viziati che non vediamo il bello, ma quando succede qualcosa brutta la notiamo subito. Può essere anche che abbiamo una vita abbastanza sicura ma proprio per quello abbastanza monotona. Non ci sono tante occasioni per sentimenti forti e allora li cerchiamo nei libri?

fredag 6 augusti 2010

Finalmente

Ogni anno questo periodo andiamo quasi ogni giorno a un laghetto non tanto lontano da casa nostra. Da questo lago si prendeva il fango (?) per fare i mattoni (o il lago era il risultato di questo) che si usavano per costruire il palazzo municipale di Stoccolma, quello dove c'è la festa dei Nobel.

Ma per dire la verità non ci interessa tanto questo, invece lo scopo delle nostre gite è di vedere queste:
















Ci siamo andate tante volte quest'estate, solo con gli italiani un paio di volte, senza trovarle in fioritura, ma oggi era il giorno che avevamo aspettato. Non sono belle?










onsdag 4 augusti 2010

Guadagnarsi il pane

Oggi ho lavorato tre ore. Che brutto. Domani ci devo andare (ma solo perché ho promesso di mangiare il pranzo con una ex-collega) ma poi non ci vado più questa settimana. Ci sono vantaggi con questo nuovo lavoro... =)

Ho cambiato ufficio e il computer non funziona. In pratica oggi non sono riuscita a fare quasi niente, ma ho avuto un po' di tempo a pensare. Mi è venuto in mente una cosa che mi ha raccontato un'amica mia.

In Svezia i panini, tipo le rosette a Napoli, si dividono in due poi si mette il burro, del formaggio o qualche fetta di prosciutto o salame. Quest'amica mi ha detto che quando lei e l'ex marito (si sono divorziati adesso, ma non penso che abbia niente a che fare con quello che vi sto raccontando adesso...). Si, quando facevano colazione dividevano sempre un panino e poi facevano un po' "guerra" perché lei voleva dare la parte di sotto, quella migliore, a lui, e lui voleva dare la parte di sopra, quella migliore secondo lui, a lei. Solo dopo tanti anni hanno capito che a tutti questi anni tutt'è due hanno sempre mangiato la parte meno buono e che quel gesto d'amore è stato più un guai che altro. La morale della favola è logicamente che vale sempre la pena parlare, comunicare. Ma io come sono fatta non potevo non chiedermi se si può distinguere uno che preferisce la parte di sopra da uno che preferisce l'altro, cioè se ci sono fattori che influiscono la scelta. Ho chiesto un po' in giro tra amici e parenti e ho notato che quasi tutti gli svedesi preferiscono la parte di sotto, quella con un po' di crosta, mentre gli italiani preferiscono la parte di sopra. Che ne dite voi? (E si, a me piace quella di sotto, e si, ho una teoria...) =)

måndag 2 augusti 2010

Riassunto

È ora di riassumere la visita italiana qui da noi. Senza dubbio sono state due settimane molto educative per tutti. È interessante vedere il proprio paese, la propria città, la propria cultura e il proprio comportamento tra gli occhi di qualcun'altro, ma anche molto utile per gli ospiti vedere un'altra verità per poter valutare la propria. Come spero che abbiate già capito questa non è una paragone tra Svezia e Italia, svedesi e italiani, ma solamente una paragone tra il mio mondo e il mondo di quei napoletani venuti a trovarci, tra la mia famiglia e gli ospiti, anche se penso che noi tutti siamo abbastanza tipici svedesi o napoletani.

Capitolo cibo e sorprese
Il cibo era la mia unica preoccupazione. Non è facile arrivare al livello del cibo napoletano (o alla quantità...). Quando abbiamo ospiti cucino volentieri la pasta, ma non quando gli ospiti sono italiani e specialmente non quando sono napoletani, ma non avevo neanche speranza che gli fosse piaciuto il cibo svedese. Dopo dei discussioni tra me e mio marito abbiamo deciso di cucinare gli stessi piatti svedesi e italo-svedesi che facciamo normalmente. Siamo rimasti sorpresi poi che quasi tutto è stato apprezzato.

I loro favoriti erano:
il salmone alla brace, la carne di maiale alla brace, la verdura alla brace, diciamo tutto quello che abbiamo fatto alla brace. Il formaggio tagliato con osthyvel su pane duro per colazione era anche un favorito. Poi tutti i tipi di dolci e biscotti fatti in casa, come per esempio:

la crostata di mirtilli e quella di rabarbaro
















kanelbullar
















Le sorprese:
Quello che ci ha lasciato a bocca aperta era che hanno preso gusto per il wurstel svedese, falukorv, il wurstel con il panino, korv med bröd e il pane tortilla con pollo, verdura come cetriolo, pomodoro e peperoni crudi, la salsa forte e formaggio.


Capitolo lingua
Ogni pasto la stessa storia. Cominciava con chiacchierate in italiano per poi poco a poco arrivare a discussioni con qualche parola in napoletano e poi finire con discussioni forti in napoletano con qualche parola italiana qua e la. Mi è piaciuto perché ho scoperto che capisco ancora il napoletano. Neanche quello stretto mi ha dato problemi. Infatti a volte ho capito anche troppo... =) Parlare è un'altra storia.

Una cosa davvero frustrante è che non sono riuscita a esprimere esattamente quello che volevo dire in italiano, specialmente in passato. Penso che la ragione sia anche che i napoletani usano molto il passato remoto quando parlano mentre i miei professori all'università lo usavano pocchissimo. Il passato remoto mi uccide!

La piccola ha imparato qualche parola in più in italiano, come per esempio "non toccare", "lasciami stare", "è miiiio", ma non faceva tanta differenza se parlava svedese o qualche parola in inglese o italiano, si sono capiti lo stesso. Il tredicenne invece non ha detto una parola in italiano durante queste due settimane, ma i napoletani mica si arrendono così facilmente. Stare insieme e parlare con la gente è come respirare per loro e allora hanno deciso che se lui non parlava italiano loro parlavano svedese invece, con il risultato che le mie giornate erano piene di "Zia, come si dice... in svedese". =)

Capitolo differenze culturali e capricci

I bambini svedesi/napoletani
Il fatto che mio figlio di 13 anni ha deciso di non parlare proprio ed invece chiudersi dentro la camera sua con il computer appena possibile è stato un disastro per il ragazzo napoletano della stessa età. Lui l'ha preso molto male (giustamente!!!) e noi abbiamo avuto molti discussioni con nostro figlio per spiegare com'è scortese fare così.

Mia figlia di 5 anni ha avuto grandi problemi capire che quando altri bambini abitano a casa nostra non può dire che non possono giocare con i giocattoli suoi e che è impossibile tenere tutto in ordine nella camera sua. Lei è abbastanza pignola e dividere la camera con altri tre bambini era difficile per lei.

Era ovvio che i nostri figli non sono abituati a stare insieme a tanta altra gente e che non sapevano come comportsi e che si deve darsi la pena di capirsi, di divertirsi insieme, di dividere le cose.

I bambini napoletani
Che devo dire? Erano dolcissimi, furbi e curiosi, ma erano ehhh chiamiamolo un poco troppo pieni di energia e non sapevano parlare senza strillare. Se i nostri figli avevano problemi interagire con gente vicino a loro, quelli napoletani avevano problemi vedere che il mondo non circola attorno a loro. Non sono riusciti a vedere che quello che facevano loro ha conseguenze per altra gente e che a volte non si può fare le cose a modo proprio.

Faccio qualche esempio:
I nostri figli sono abitutati a preparare la colazione da soli, a vestirsi da soli, a mettere a posto la loro camera da soli, a fare tutto quello che riescono a fare senza chiedere l'aiuto da qualcun'altro. Quelli napoletani appena volevano qualcosa chiamavano la mamma. "Mamma, dove sono le mie pantofole?", "Mamma, voglio un bicchiere d'acqua!".
Al Palazzo Reale hanno toccato tutti i vetri dove ci sono i tesori del Re, anche se (o perché) noi abbiamo detto che non lo dovevano fare, per vedere cosa fosse successo. (Solo per evitare che anche voi sentite la voglia di provare vi racconto cosa succede: Suona l'allarme, la camera blindata si chiude automaticamente e nessuno può uscire prima che sono venuti sia cinque militari che il capo della guardia del Palazzo a vedere che nessuno ha rubato niente. =) )

Hanno fatto casino sul pullman fino a quando l'autista ha fermato l'autobus e ha detto che non aveva l'intenzione ripartire prima che tutti fossero seduti e senza strillare...

I napoletani si sono stupiti ma anche irritati del nostro rispetto della natura, degli animali, della gente e delle regole. E noi abbiamo apprezzato il loro modo di vivere il momento, l'allegria e la curiosità, con le eccezioni nominati sopra, però =).

Capitolo non dimenticare
I napoletani ci hanno aperto gli occhi a tutte le meraviglie che abbiamo proprio fuori la porta; il bosco con animali, con frutti da raccogliere per la crostata dopo cena, i parchi per i bambini, le piste ciclabili. Ci hanno fatto apprezzare ancora di più le possibilità che noi e i figli nostri abbiamo, l'aiuto dello stato, il fatto che possiamo vivere tranquilli, avere lavoro e casa e che i nostri diritti vengono per lo più rispettati.

Penso che per loro la Svezia sia stata molto diversa di quello che si sono aspettato. Più verde, più viva, più bella, anche se un'altra bellezza di quella italiana. Secondo me è stato importante per loro vedere che ci sono modi per far funzionare meglio uno stato, anche se la Svezia non è un paradiso, ma penso anche che tornano in Italia ancora più delusi del proprio paese. Portano anche con loro qualche idea di come ognuno può fare qualcosa cosa per cambiare. Può essere una piccola cosa come non prendere la macchina ed invece andare a piedi.

Durante queste due settimane hanno riscoperto i piccoli piaceri della vita. Hanno camminato, sono andati in bicicletta, hanno fatto sport, sono andati a raccogliere i mirtilli, le fragoline di bosco e i lamponi, si sono alzati presto la mattina per godersi un caffè tranquillo sulla terrazza con solo il cinguettio degli uccelli e quasi tra i piedi i piccoli ricci che cercavano qualcosa da mangiare.

Per evitare malintesi e per evitare che qualcuno pensa che mi sto lamentando di loro o che io penso che il mio modo di vivere o essere sia migliore del loro devo aggiungere che io amo l'energia, l'allegria e la curiosità della vita e tutto attorno a loro che ho visto in questi napoletani e che io trovo tipico per i napoletani doc. Mi piace tantissimo il rispetto che mostrano per quelli che gli stanno vicino e il modo loro di interagire e mi dispiace che i miei figli non hanno avuto abbastanza tante occazioni a imparare anche loro come si fa. Ma penso che sarebbe anche bene per loro imparare da noi il rispetto dell'ambiente e il rispetto anche per la gente che incontrano sull'autobus, di rispettare un poco più le regole e non sempre fare tutto a testa loro.

Un giro a Stoccolma

Oggi era in pratica il primo giorno della vacanza tutto mio. Ho dormito fino a tardi e poi sono andata a Stoccolma a vedere Sabrina, un'insegnante romana che ho conosciuto sul mio blog. Abbiamo passato un pomeriggio piacevole insieme chiaccierando di un po' di tutto, ma in particolare della scuola. Mi piacciono veramente queste nuove amicizie cominciate con un nome e dei commenti su un blog per poi diventare una persona vera in carne e ossa. Quello che mi stupisce è che anche se abbiamo solo cambiato dei pensieri sul blog sembra che già ci conosciamo da un bel po' di tempo. Bello!

Dopo ho passato qualche ora in giro per i negozi nel centro e prima di andare a casa mi sono seduta su una panchina vicino al mare a godermi gli ultimi raggi di sole. Basta una giornata così per caricarmi di energia. Domani è il mio onomastico e se non piove andiamo qui, a Saltå kvarn. Sono anni che ho voluto andare lí ma non abbiamo mai trovato il tempo.