onsdag 29 september 2010

(s)vantaggi

L'anno prossimo forse lavorerò in un'altra scuola.

Non è scelta mia, ma ci sono vantaggi. E una scuola per quelli che saranno parrucchieri e cuochi. Oggi mi hanno fatto un manicure (i parrucchieri, non i cuochi) come parte di una prova pratica, e dopo ho pranzato nel ristorante della scuola.

Ah dimenticavo... c'è anche un programma per i mecchanici e un'officina dove il personale può lasciare la macchina per riparazioni! Mica può essere peggio dell'officina di Ford?

Domani 5 settimane e 2 giorni senza macchina... Oggi abbiamo contattato questi.

lördag 18 september 2010

Bad timing

Ieri ho ricevuto una lettera che ho aperto solo qualche minuto fa. Ecco:



















Ford vuole sapere i miei pareri sulla qualità dei servizi della mia officina locale...

Pioggia

I miei piani per oggi:
Fare jogging
Tagliare l'erba
Piantare i bulbi per la primavera
Piccola gita con i bambini al laghetto qui vicino, quello delle ninfee
Andare a fare la spesa in bici (perché sono 4 settimane adesso che la macchina sta in officina!!!)

TEMPO DI .....!!!!!!! (Aggiungete voi parola adatta, Ho bisogno di sinonimi!)

fredag 17 september 2010

Svedesi

Girando i blog italosvedesi degli ultimi giorni ho capito che èl'ora di spiegare delle cose (Sono svedese no? So tutto.) Una cosa molto importante da capire degli svedesi è che hanno due bisogni principali, o forse non sono solamente bisogni, ma manie. Quello più importante, direi quello che permea tutta la vita dello svedese e che se deve fare una cosa, comprare una cosa, andare in un posto deve sapere TUTTO di quella cosa o posto. Per uno svedese è molto imbarazzante non sapere tutto!

Può sembrare che gli svedesi sono molto avventurosi, che sono aperti per quanto riguarda il cibo di altri paesi, film di paesi lontani, libri in lingue sconosciute ecc ecc. Non è proprio così. Gli svedesi sono campioni del modo nello sport di controllare che cosa è "inne" (di moda) e che cosa è "ute" (fuori moda). Allora se uno svedese mangia sushi, non è perché vuole provare un gusto nuovo, no, è perché è di moda mangiare sushi. Gli svedesi non sono coraggiosi e avventurosi, hanno solamente paura, perché non vogliono rischiare a fare qualcosa sbagliata. Anche se odiano sushi preferiscono mangiarlo invece di rischiare a ordinare un pezzo di carne che forse segnala agli altri che è "ute".

Ma ci sono quelli che sono più "inne", quelli che capiscono cosa è "inne" un po' troppo tardi e quelli che sono del tutto "ute". Si potrebbe dire che c'è la serie A, quella B e quella C (chi si ricorda di quelli che giocano nella serie C?).

Se siete a Stoccolma vedete che ci sono tantissimi bar dove si può bere un caffelatte (e non solo la mattina...). Ma dovete anche sapere che il caffelatte adesso è "ute" lo beve solo chi gioca in serie C. Chi invece ha passato per te chai ritroviamo in serie B per poi vedere quelli della A ritornati al caffè svedese normale.

Mi ha fatto ricordare un'altra blogger un'altra particolarià - che qui c'è anche il regalo di natale dell'anno, che sarebbe semplicemente il regalo più comprato quell'anno. L'anno scorso se non mi sbaglio era un tappeto "di chiodi". Questo tipo di comportamento si vede anche quando si tratta di viaggi, di arredamento di casa, di sport, di più o meno tutto! se è "inne" andare in Cina, tutti vanno lí, se è "inne" avere le tende di IKEA, tutti hanno le tende di IKEA.

Poi ci sono cose che marcano la tua classe sociale. Per esempio qui a Stoccolma, se abiti a Söder hai sicuramente le pareti bianche (in un colore chiamato stockholmsvit - bianco di Stoccolma), hai sicuramente il frigo di colore metallo e il pavimento di legno.

Questo grande bisogno di sapere tutto ha anche altre consequenze come per esempio una fede smisurata fino ad essere ridicolo delle statistiche, dei rapporti, delle autorità. Questo porta a un comportamento dove non c'è riflessione. Se SMHI dice che è ancora estate, allora è ancora estate e non importa se c'è bisogno di guanti la mattina, non si mettono perché SMHI ha detto che è estate. Ecco perché la vita moderna è diventata così difficile per noi, una settimana dicono al telegiornale che fa bene bere un bicchiere di vino al giorno (e tuttti vanno al Systembolaget) la settimana dopo dicono che il vino rosso fa male (e beviamo subito tutto quel vino comprato la settimana prima perché mica vogliamo avere bevande che fanno male alla salute a casa... ;) ) .

Ho capito che alcuni di voi trovate gli svedesi prepotenti, arroganti e con un'aria di superiorità. Avete torto. Non sono proprio così! Se uno svedese vuole comprare una macchina controlla sull'Internet tutti i pro e con con tutti gli auto possibili. Poi compra quella statisticamente migliore. Ma fattori come colore (cioè il colore che ti piace di più, non questo), sensazione quando guidi la macchina e sentimenti non vengono proprio considerati.

Quando uno svedese discute qual'è la soluzione migliore di una cosa ha sicuramente già controllato tutte le statistiche possibili, parlato con amici o esperti e letto dei libri sul argomento. Non insiste sulla propria soluzione perché si sente superiore, ma soltanto perché sa tutto di quella cosa è non vuole che tu fai una scelta sbagliata una volta che lui già sa la soluzione migliore.

Ho un'amica così. È una donna simpaticissima, ma non ci capiamo sempre. Ogni volta che devo andare in un posto o comprare una cosa lei già si è informata della cosa. Mi da tantissimi consigli, come per esempio il fatto che argento è il colore migliore dell'auto. Quando io poi scelgo uno rosso perché ho sempre voluto una macchina rossa, si offende quasi. Non può capire che non scelgo la sua soluzione! Secondo me si sente anche un po' in colpa perché non è riuscita a convicere l'amica a scegliere quella che era migliore.

Questa è anche la ragione per cui lo svedese odia chiedere la strada, al contrario dell'italiano che è contento di dover chiedere perché è un'occasione per incontrare gente. È per questo che lo svedese invece di andare in giro a scegliere un ristorante che sembra buono controlla i giudizi che hanno sull'Internet, quando l'italiano non si fiderebbe mai del giudizio di un giornale o una pagina sull'internet solo del proprio naso e gusto. Ed è per questo che potresti vedere uno svedese in costume da bagno anche in novembre se il meteo dice venti gradi.

Secondo me questa sia anche la ragione per cui lo svedese considera un progetto anche una cosa come fare famiglia. Prima di decidere controlla l'ètà più fertile delle donne e degli uomini, l'età in cui ci sono più complicazioni, il mese più conveniente per avere il figlio e poter stare più giorni possibili a casa con la prole, il cibo più adatto alla mamma e al bambino, il letto migliore, il passeggino migliore, l'età media per togliere il pannolino, il quartiere con meno accidenti, la scuola con i voti più alti...

Immaginatevi vivere una vita così dominata dalle statistiche! È strano poi che ogni tanto devono farsi una bella sbronza per avere una ragione legittima per fare le cose spensierate, seguendo i sentimenti, non i numeri??

Il resto devo scrivere domani perché ho letto che uno deve dormire non più e non meno di sette ore a notte... =)

tisdag 14 september 2010

Autunno

Oggi ho deciso di "fare filone" fino all'una (poi riunione fino alle cinque...). Non potevo scegliere un giorno migliore - oggi è uno di quei giorni d'autunno bellissimi, cielo azzurro, sole che ancora riscalda, quasi venti gradi ma sempre con l'aria fresca e piacevole. Ci sono ancora dei fiori nel giardino...




















E con un po' di fortuna i borlotti saranni pronti prima della neve... =)
















måndag 13 september 2010

Non è giusto...

Anch'io voglio un bar così a scuola! Basta kaffe med vitt. Basta mazariner. Basta Billys pizza.

A proposito

Oggi siamo finalmente andati a Fotografiska. Ma che delusione. Non mi è piaciuto per niente la mostra di Annie Leibovitz. Non mi è piaciuto com'erano composte (?) le foto, non mi è piaciuto com'erano sviluppate e non c'era nessun emozione nelle foto. Forse era fatto apposto, ma a me non è piaciuto. Ma, è solo il mio parere, eh!

söndag 12 september 2010

Cambio direzione (?)

Già prima di quel caffè preso insieme a Eleonora e il Gatto (devo amettere che nessuno di noi ha preso il caffè ma cosa non si scrive per evitare quella parola svedese adatta alla situazione?).

Stavo dicendo che già prima dell'incontro con loro avevo pensato molto di quella mia intenzione di paragonare questi due paesi così differenti. Come si fa generalizzare su un paese come l'Italia, sugli italiani?

Com'è l'Italia? Come le spiaggie di Rimini? Il mare della Sardegna? Il lago di Como? Il Po? Come la Toscana? La Sicilia? L'Umbria? Valle D'Aosta?

Gli italiani, sono come i napoletani? I bolognesi? I milanesi?

E i napoletani, sono quelli dei quartieri dove non si può quasi entrare? Sono quelli di Vomero? Quelli di Barra? Sono i professori all'Università o gli spazzini? I feminielli? Il drogato a Piazza Garibaldi? La signora che va in chiesa ogni giorno? Il disoccupato che inventa il proprio lavoro? L'infermiera? L'avvocato?

E la Svezia e gli svedesi?

No, non si può generalizzare, ma a volte bisogna farlo per esprimere un pensiero, un' impressione, un'esperienza che uno sente sia particolare per delle persone che appartengono a un certo gruppo (per esempio italiani o svedesi) o per un paese, solamente perché non c'è altro modo di esprimere quello che uno vuole dire.

Un professore di pedagogia e interculturalità (si può dire così?) mi disse una volta che non si deve dividere la gente in gruppi perché siamo tutti individui e abbiamo tutti il diritto di essere visti e giudicati secondo come siamo noi e cosa facciamo noi, non da come sono quelli che appartengono a un certo gruppo a cui qualcuno ha deciso che apparteniamo. Però, ha detto, a volte si deve farlo lo stesso per mettere luce su certe cose, per esempio ingiustizie. E a volte non si può evitare a farlo perché altrimenti il mondo sarebbe incomprensibile.

Allora. Dopo aver parlato con Eleonora e il Gatto ero ancora più convinta che dobbiamo cercare di vedere l'individuo più spesso possibile ed evitare più spesso possibile di generalizzare. Ma sento anche che ho bisogno di parlare di italiani e svedesi a volte, e di scrivere dell'Italia e della Svezia a volte. Ma quando lo faccio voglio che sia molto chiaro a chi legge cosa scrivo che io descrivo solamente le mie esperienze, impressioni e pensieri personali, e che quelli sono abbastanza limitati. Si deve anche sapere che molto raramente leggo statistiche o controllo cosa è stato scritto già sull'argomento. Quello che scrivo viene da me, ed è solamente il mio punto di vista. Importante da dire è anche che è molto più facile vedere le particolarità di un altro paese che quelle del proprio paese. Ed è anche più interessante.

Come forse avete visto ho cambiato un poco il titolo del blog. Non voglio più fare un confronto tra questi due paesi amati e odiati, ma solamente descrivere le mie esperienze e impressioni.

lördag 11 september 2010

Commento troppo lungo

Volevo fare un commento, ma è diventato troppo lungo, allora ho il vantaggio che posso scrivere un altro post... =)

Il rapporto tra marito e moglie non è una cosa facile, ma chi ha detto che deve essere per forza facile? Com'è il rapporto con gli amici? Con i colleghi? Con i propri bambini? Facile? Fanno sempre cosa diciamo noi? Fanno sempre le scelte che li consigliamo noi? No, perché hanno la strada loro da prendere, gli sbagli loro da fare. Che cosa può fare un genitore? Aiutare quando hanno bisogno di aiuto, educarli le basi morali importanti e essere un esempio per loro. Poi una cosa importantissima secondo me, aiutarli a vedere, scoprire e rafforzare le loro forze. Ma anche cercare di accettare che sono diversi e hanno bisogni diversi. Per me il rapporto tra marito e moglie deve essere proprio così. Una coppia deve avere una base, chiamiamola morale, in comune, ma per il resto devono avere la possibilità di crescere come individui, con l'aiuto dell'altro.

Ed è questa la parte fondamentale in un rapporto tra marito è moglie, e anche quella più difficile e dove sbagliamo più spesso. Avere aiuto da una persona non è la stessa cosa come poter dare la responsabilità a quella persona. Non possiamo mai dare la responsabilità della nostra felicità, del nostro benessere a un marito/una moglie, ai genitori, ai figli. Ognuno deve essere una persona completa in se. Le altre persone sono li per aiutarti, per dare amore, divertimento, amicizia... ma anche per avere queste cose da te, e ognuno ha la responsabilità di realizzare se stessa.

Capisco che ci sono molti, specialmente in Italia, che sentono la pressione di sposarsi e che rischiano di fare la scelta sbagliata. Anche qui in Svezia c'è pressione anche se forse non forte come li.

Certo che uno può sbagliare, ma io dico sempre agli allievi e ai figli miei che la vita non è fatta per evitare ogni sbaglio, perché la gente sbaglia, e senza prendere il rischio di fare una scelta sbagliata non possiamo crescere come individui. La cosa importante è come viene affrontata la situazione creata da quello sbaglio. Ci sono altri soluzioni? Si può lavorare per avvicinarsi l'uno all'altra? Cercare di capire l'altra persona, provare a mettersi nelle scarpe sue, provare a fare cose insieme? È più facile lamentarsi invece di cercare di avvicinarsi. È logico che a volte non funziona proprio, ma non è più onesto allora divorziarsi? O se è impossibile visto che in Italia non è tanto facile come qui, almeno sistemarsi in un modo dove entrambi hanno una vita autonoma, anche se vivono insieme, invece di disprezzare l'una l'altro?

Io ho incontrato mio marito quando ero molto giovane, non ero affatto una persona realizzata, lui un po' più visto che era andato via da casa già a circa 13 anni. È stato duro tante volte, ma ci sono modi per realizzarsi anche quando uno è sposato, il matrimonio non è per forza "la morte di una persona". Sono io che ho dato vita a questa persona che sono oggi, ma mio marito è stato l'ostetrica (Non si può dire in forma maschile?). A volte penso che sia stato più facile per noi perché essendo due persone ancora non tanto realizzate, abbiamo avuto la possibilità di prendere strade comuni nella vita, come per esempio la scelta di mestiere. Poi non penso che una persona si è realizzata e basta. Cambiamo continuamente, un periodo abbiamo bisogno di stare molto a casa un'altro abbiamo bisogno di stare in ambienti nuovi con gente nuova e cercare nuove strade. Cambiamo continuamente.

Mio marito è la persona adulta più importante della mia vita, l'amico migliore, quello che sa (quasi) tutto di me, quello che mi capisce meglio di tutti, ma non sono dipendente di lui. So che mi arrangio senza di lui; so cambiare le gomme della macchina, so come si paga le bollette, ho un lavoro, so come educare i bambini, ho amici... Non ho paura essere lasciata per ragioni diciamo economiche e pratiche, poi se parliamo di sentimenti è tutt' un'altra storia (ma poi se non mi ama più che posso fare? Mica voglio stare con uno che non mi ama, no?). Io penso che questo possa essere il fattore crusciale per gli italiani. Le donne sono molto più spesso dipendenti dal marito sia per ragioni economiche che per ragioni di cultura e il marito ha anche molto più resposabilità economica e culturale, specialmente se ci sono bambini in mezzo.

Uomini e donne

Alcuni giorni fa ho parlato con mia mamma. Era appena tornata da un mese in montagna, i fjäll svedesi, quelli veri, in mezzo a niente. Doveva stare a casa solo qualche giorno e poi ritornare.

Due mesi ogni estate e due ogni inverno, lei e mio padre fanno quello che si chiama stugvärd in svedese. Con poche parole, prendono cura di delle casette per i turisti del STF (Svenska turistföreningen - l'associazione turistica svedese) in un posto sperduto. Queste casette sono senza acqua e elettricità, non c'è telefono, niente. Il loro lavoro è di controllare che tutto funziona, che i turisti pagano la notte e dare informazioni. D'estate non c'è male, ma d'inverno è abbastanza duro con temperature di -30 gradi.

Qui stanno d'estate.

















E d'inverno qui.



















E allora? I miei hanno 69 anni. Mio padre ama stare in montagna, ma non è sempre piaciuto a mia mamma stare in un posto così, però i miei genitori hanno sempre cercato di trovare interessi in comune.

La vita con bambini è piena di attività, di doveri e routine. È molto comune che le coppie si svegliano una mattina e trovano davanti a se una persona che non conoscono più invece del marito/moglie com'era una volta, quando i bambini si fanno grandi e lasciano la casa. Allora si può divorziare o si può mettere sotto e lavorare per riscoprire quella persona una volta (?) amata. Infatti una persona molto saggia mi disse una volta che il marito/la moglie si deve scegliere sempre di nuovo. La gente cambia, i mariti cambiano, le mogli cambiano. C'è bisogno guardare la persona che hai davanti a te e decidere se ancora una volta vuoi scegliere quella persona.

Si deve lavorare per l'amore. Io ammiro i miei genitori perché hanno sempre lavorato duro per non perdere quell'amore che hanno. Hanno sempre cercato di trovare interessi comuni, provare gli interessi dell'altro e cercare di imparare a trovare quel piacere che sente l'altro. Mia mamma è andata in montagna per far contento al mio padre, ma adesso è lei che non vuole vivere senza quei mesi nella terra deserta. Per loro non c'è una vita migliore di quella che hanno li su nel "niente".

Una cosa che vedo spesso nelle coppie italiane è che c'è una tensione, quasi un po' di disprezzo tra marito e moglie. Sembra che non possano stare bene insieme, come se fosse impossibile per uomini e donne di trovarsi bene insieme. Molte donne italiane si lamentano tutto il tempo del marito e il contrario, il marito si lamenta con la moglie. Ed è quasi l'unica cosa che hanno in comune, un disprezzo reciproco. Secondo me è un fatto culturale, dove quella tensione viene vista come una cosa positiva. Le donne possono essere capite solo da altre donne, gli uomini hanno bisogno di amici maschi per stare tranquilli e rilassati. Quando vado a una cena o una festa in Italia faccio quasi sempre un po' scandalo perché non mi piace sedermi a chiaccierare con le donne dei mariti che non fanno niente, non aiutano mai e non capiscono un ... , e se invece parlo con gli uomini devo ascoltare quando loro parlano male delle donne e sento il bisogno di difenderci.

A volte è così anche in Svezia, ma non è comune come la trovo in Italia. Per me sarebbe difficile parlare male di mio marito e secondo me lui non dice mai niente di brutto di me. Cerchiamo di rispettare l'uno l'altra e cerchiamo di avere interessi in comune, ma anche la propria vita dove l'altro non ha spazio. Mio marito è il mio amico migliore, ma non l'unico. È logico che non riusciamo sempre, ma la buona volontà c'è sempre ed è quella che sento spesso manca nella coppie italiane. È come hanno perso la voglia o deciso già dall'inizio che il rapporto tra marito e moglie deve essere tesa.

torsdag 9 september 2010

Livet är kort - La vita è breve

BB Barnbördshuset (Dove si partorisce)

GB GB Glace (Algida svedese)

TV (tivù)

IQ

AB, Ba, Bc, C (Voti. AB è alto, C basso)

FF Föräldrafritt (Libero da genitori Festa senza genitori a casa)

LP Long play disc

EP Extended play disc

UKV Ultrakortvåg (frequenza usata per la radio)

SSU Sveriges socialdemokratiska ungdomsförbund (il reparto giovanile del partito socialdemocratico)

RFSU Riksförbundet för sexuell upplysning (associazione per informazioni sulla sessualità)

vpl värnplikt (coscrizione, servizio militare)

OP ?

SKF Svenska kullagerfabriken (un'impresa/azienda grande che produce cuscinetti a sfere)

LO Landsorganisationen (la Federazione dei Sindacati dei Lavoratori in Svezia)

ABF Arbetarnas bildningsförbund (la federazione d'istruzione dei lavoratori)

PR

TCO Tjänstemännens centralorganisation (la federazione centrale dei impiegati/funzionari)

DN Dagens Nyheter (quotidiano liberale)

VD Verkställande direktör (direttore)

SAF Svenska Arbetsgivareföreningen (la confederazione svedese dei datori di lavoro)

SvD Svenska Dagbladet (quotidiano di destra)

ATP Allmän tjänstepension (pensione di servizio)

KDS Kristdemokratiska samlingspartiet, Nuvarande KD

(il Partito Democrazia cristiana)

BB

GB TV

IQ AB Ba BC C TV

FF LP EP UKV LSD

SSU RFSU TV

vpl OP

SKF LO ABF TV

SKF PR TCO DN TV

SKF VD SAF SvD TV

ATP KDS TV

GB TV

TV

TV STOP

Livet är kort

LIVET ÄR KORT


BB

GB TV

IQ AB Ba BC C TV

FF LP EP UKV LSD

SSU RFSU TV

vpl OP

SKF LO ABF TV

SKF PR TCO DN TV

SKF VD SAF SvD TV

ATP KDS TV

GB TV

TV

TV

STOP

Tage Danielsson

måndag 6 september 2010

Napoli è...

Stanotte mi sono persa nella nostalgia, nella malinconia, nelle memorie di una vita che quasi non sembra vera. Ma so che queste memorie non sono fantasie o cose che ho letto in un libro , no, le ho vissute io in persona, a parte una o due che mi hanno raccontato parenti o amici. So che questo è il lato della moneta che luccica e che c'è anche un'altro lato, ma ci sono così tanti che raccontano quello. Che rabbia. Deve essere terribile vivere nel posto forse più bello del mondo e vederlo essere sempre più rovinato giorno dopo giorno...

Napoli come me la ricordo io è una città dove:
- la gente ti ferma per strada per dirti che la bambina nel passeggino ha perso un calzino;
- il vicino adolescente ti porta il passeggino cinque scale, su e giù - ogni giorno per due mesi;
- la gente ti lascia fare le tue "stranezze" perché "sei svedese e forse gli svedesi fanno così;
- i vicini ti fermano nel cortile per assicurarsi che il marito ti tratta bene.

È la città dove:
- il ladro ti ridà la borsa con una scusa quando gli racconti che sei mamma di due e non hai lavoro (mia cognata);
- se qualcuno ti rompe le scatole c'è sempre qualcun'altro che ti chiede se l'altro ti da fastidio e se ti serve aiuto;
- la tua amica guida "perde" la borsetta con 25000 corone a Mergellina e tutta la gente lì le aiuta a cercare per poi "trovarla" perché è importante essere gentili con i turisti;
- i passeggeri dell'autobus per Vomero escono e aiutano l'autista a spostare una macchina che blocca la strada.

È il posto dove:
- puoi convincere il capitano del traghetto Capri -Napoli a tornare indietro perché qualcuno non trova il figlio di dieci anni (io);
- entri nel bar e dici alla signora, nel tuo pessimo italiano, che vorresti "un cornuto" e la signora fa un segno verso i signori seduti a leggere il giornale e dice "Signorina, scelga Lei" (un'amica mia);
- puoi passare un giorni intero a Pompei a perderti nel passato;
- puoi salire fino al cratere del Vesuvio senza pagare una lira.

È dove:
- mangi la pizza più buona del mondo;
- qualcuno ti porta la mozzarella freschissima direttamente dalla propria fattoria e la mangi con il pane più buono del mondo;
- trovi i noccioli nella granita, non i coloranti;
- i pranzi della domenica non finiscono mai e la suocera ti dice lo stesso che mangi come un uccellino.

lördag 4 september 2010

In caso...

... siete a Stoccolma domani, e in caso mi è passato questo mal di gola, forse mi vedrete in giro per Djurgården insieme a circa 28000 altre donne di ogni tipo. Se vedrete una con questo numero:

















...sono io.

Incontri

Ieri ho finalmente avuto la possibilità di incontrare dal vivo il Gatto. Lui ha già scritto più o meno quello che volevo scrivere io, qui, ma veranno delle reflessioni mie col tempo... Devo solo lasciarle girare per la mia testa qualche giorno ... Comunque è stato molto piacevole! Anche se ieri abbiamo parlato di generalizazzioni e di com'è inutile e sbagliato generalizzare, devo dire che la più bella compagnia sono sempre gli italiani! =)

torsdag 2 september 2010

Altri sbagli

So che ho perso il filo... ma questa settimana è stata tremenda...

Sbagli, sbagli, sbagli... eh...???

Eh, si! Un'altro tipo di sbaglio che fanno i ragazzi e che non sanno distinguere tra quando devono usare "de" o "dem", cioè loro come soggetto (=de) e come oggetto (=dem). Forse non sembra tanto difficile, ma la ragione per cui sbagliano è che entrambi vengono pronunciati "dom".

C'è un aiuto abbastanza facile da ricordarsi. Se in una frase si cambierebbe per la prima persona singolare, cioè jag al posto del de/dem allora si deve usare de. Se invece si può cambiare per mig allora è dem che si deve usare.

Un esempio "De gick på bio" in prima persona singolare si direbbe "Jag gick på bio", ma non "Mig gick på bio" e "Han gav boken till dem" si cambierebbe per "Han gav boken till mig" non "Han gav boken till jag".

Anche i pronomi possono dare problemi. Molti hanno difficultà scegliere tra hans/hennes e sin/sitt/sina. Sono pronomi possessivi terza persona singolare ma sin/sitt/sina possono anche essere riflessivi. La differenza è che hans/hennes vengono usati quando è il soggetto che è "il proprietario" mentre con sin/sitt/sina "il proprietario" è qualcun'altro del soggetto.

Un esempio che funziona sempre con gli allievi:
Johan har en kompis som heter Robert. En dag kysste Johan hans flickvän. Vems flickvän kysste han? (Johan ha un amico che si chiama Robert. Un giorno Johan ha baciato la sua ragazza. Chi ha baciato?) Spesso i ragazzi dicono "hans flickvän" quando vogliono veramente dire"sin flickvän" (=la propria ragazza).

Altro? Si, l'uso di "själv" in frasi come "Jag ska vara själv ikväll" e sbagliato! Si dice "Jag ska vara ensam ikväll"!

Poi è molto comune che usano la forma parlata di alcune parole anche quando scrivono, com per esempio: nånting invece di någonting, va per var o vad, sån invece di sådan ecc.

Satsradning vuol dire mettere tante frasi, l'una dopo l'altra senza punto o una congiunzione, con il risultato che la povera persona che legge soffoca perché non ha tempo per respirare. Sono spesso ragazzi con una lingua povera che fanno questo sbaglio.

Prima di andare a dormire. Uno degli sbagli più frequenti che fanno gli italiani "beginners" è secondo me di usare la forma determinativa dei nomi quando invece serve quella indeterminativa.

Adesso buona notte!