Ho tante cose da scrivere, ma è così difficile in italiano...
Una cosa che ho riscoperto in questi giorni dopo quasi due settimane di festa, è la mia creatività. Pensavo che fosse morta per sempre. Normalmente sono così stanca quando torno dal lavoro e ancora più stanca la sera che non mi viene mai la voglia di fare niente, e idee creative... niente. Mi limito a lavorare, stare con i bambini, curare la casa, mangiare e dormire, in quel ordine.
È bellissimo sentire la voglia di fare passeggiate, incontrare amici, fare allenamento, giocare con i bambini, cucire, andare in cinema, preparare una cena speciale, mettere le foto nelle album (sono arrivata al 1998...), cambiare la stoffa sulle sedie nel soggiorno... You name it! Poi che non sono riuscita a fare neanche il 10% di tutto quello non mi toglie la soddisfazione, l'importante è poter svegliarsi la mattina e pensare "Che cosa di bello c'è da fare oggi?". Le sedie vi faccio vedere dopo, però! =)
Questa creatività vale anche per il blog e ci sono tanti post nella mia testa che comunque non sono riuscita a scrivere visto che ci sono i bambini, il marito e tutti i miei progetti creativi che tira la mia attenzione dal computer. Non posso scrivere un post in italiano in solo qualche minuto che potrei fare in svedese, ci vuole tempo per me. Per non dimenticare tutti questi post faccio una lista dei argomenti:
- l'anno nuovo e quello vecchio
- adolescenti
- l'insegnante svedese
- la riforma della scuola svedese
- smultronställen
Va bene. Basta così. Adesso ritorno ad un argomento che ho promesso ad approfondire alcuni giorni fa. La ragioner per cui mi sento grata essere cresciuta in un posto piccolino nel nord anche se non mi sono mai trovata tanto bene lì.
Dove comincio?
Forse quello più importante è che già da piccola ho imparato a vivere, se non in armonia con la natura almeno combattendo con/contro la natura. La casa dei miei genitori è in un quartiere di case indipendenti, non isolata in mezzo a niente, ma lo stesso con la natura proprio fuori la finestra. Mi ricordo in particolare una mattina verso le cinque, avevo forse dieci anni, io ed un'amica avevamo passato la notte in una tenda nel giardino, ci siamo svegliate da un rumore come se fosse qualch'uno che cercava di entrare la tenda, ho aperto lo zip della tenda con le mani che tremavano un po' da paura solo un poco, ma appena mi sono sporta la testa fuori dalla tenda ho avuto un bel bacio da una renna curiosa. Che paura!
E così era, così è, la gente viveva, vive, in mezzo alla natura, anche se in un ambiente abbastanza moderno. Perché non è come pensano quelli del sud, che le città del nord, la gente nel nord, sono" arretrati". Invece la vita lì è spesso molto più moderna che qui a Stoccolma, almeno se parliamo di tecnologia. La ragione è abbastanza semplice - c'è più bisogno lì. Un esempio dalla mia vita è l'ambiente delle università. Ho studiato a Luleå, a Umeå, a Stoccolma e a Uppsala e mi sono sorpresa dal fatto che Uppsala e Stoccolma sono così indietro in tanti aspetti in paragone con Luleå e Umeå.
La natura. Il ritmo della vita di una famiglia si basa in un modo sul ritmo della natura.
In gennaio si sta spesso a casa per il buoio e il freddo. È il periodo di stare con la famiglia e andare a visitare parenti qua e là.
In febbraio e marzo molte attività fuori; giorni intere ad andare sulla slitta, creare uomini di neve o forti con le palle di neve dove facevamo guerre di neve, gite con gli sci sul fiume ghiacciato e da più grandi gite con la motoslitta sul mare nel archipelago. Alcuni anni quando il ghiaccio era specialmente doppio facevamo anche gite sul mare in macchina. Era una meraviglia andare in posti in mezzo al mare con la macchina la notte, tutto scuro, solo le stelle in cielo che brillavano. A volte stavamo sdraiati su una pelle di renna, a guardare le stelle e parlare di tutto e niente. Altre volte ballavamo alla musica dalla radio della macchina. Molto romantico in guanti, cappello e piumino... =)
In aprile invece c'è il periodo della pesca sul ghiaccio. Come si fa? Con un trapano così
si fa un buco nel ghiaccio, e vi assicuro che ci vuole il trapano perché il ghiaccio può essere doppio più di un metro. Poi si pesca nel buco.
Il 3o aprile c'è la notte di Valpurga e normalmente il falò si fa sul ghiaccio sul fiume.
Il primo maggio poi è il giorno in cui i bambini finalmente potevano cambiare i vestiti invernali a quelli un po' più leggeri. A volte, tempo permettendo, è anche il momento di tirare fuori la bicicletta dal garage, lavarla, mettere l'olio sulla catena e via - il primo giro dell'anno.
In maggio c'è anche un grande avvenimento - ogni anno il comune mette una barchetta sul ghiaccio sul fiume e la gente può scommettere quale giorno il ghiaccio del fiume si spacca. Se sei fortunato riesci a vederlo o almeno sentirlo. A volte porta grandi allagamenti quando pezzi enormi di ghiaccio vengono portati con il corrente e si sciolgono.
In giugno invece è ora di mettere le patate, quelle che crescono solo nel nord, mandelpotatis (il nome viene dalla parola per patate = potatis e quella per mandorla = mandel, visto che la forma di queste patate assimiglia a una mandorla), le carote e altre verdure. Non si può fare prima perché c'è troppo rischio di gelo la notte. Non fa niente però perché il sole di mezzanotte aiuta a farli crescere più in fretta.
Questo è anche il periodo in cui si alza presto la mattina, verso le quattro, per andare a vedere il ballo dell'accoppiamento del fagiano di monte. Molto particolare. Fa un freddo, ma vale la pena...
Luglio è il mese di sole, di bagni nel lago, nel fiume ma anche nel mare. È il mese di gite in bicicletta o in barca, di giorni che non finiscono mai, di pesca e notti in tenda. In questo mese la gente del nord deve godersi tutto il sole dell'anno perché già in agosto comincia a sparire...
Agosto e settembre sono i mesi in cui si raccoglie le bacche, le patate, le carote e si fa la marmelata, i dolci, lo sciroppo...
In agosto c'è anche l'ultima festa nella stuga (la casetta d'estate) quella delle aringhe fermetate (potete leggere più qui).
Ah, non posso dimenticare la pesca del coregione bianco che cominicia verso il 20 settembre. Il caviale rosso da questo pesce è conosciuto in tutto il mondo e molto molto costoso.
Ma dopo questo... niente. Ottobre, novembre dicembre. Buoio. Freddo. Niente, a parte le preparazioni di avvento, di Santa Lucia e di natale.
Sono sicura che nella vita è stata un vantaggio per me che ho avuto tutte queste esperienze nella natura, con la natura. So pescare, so trovare la strada in un bosco, so cosa si può mangiare e no, so come prendere cura di quello che ci da la natura, so quando si può seminare e raccogliere, so quali e come sono gli animali che ci sono in Svezia, so navigare una barca o pagaiare una canoa, so come si fa sopportare il freddo.
Da bambina caminavo a scuola, 5 chilometri l'andata, anche con temperature di -25 gradi. Era brutto, ma me la sono cavata. Da più grande andavo in bicicletta anche d'inverno. Non si parlava di autobus o essere accompagnata in macchina. Quando eri grande abbastanza per andare a scuola eri anche abbastanza grande per farlo da sola.
Non mi spaventa il freddo. Non mi spaventa lavoro fisico. Non mi spaventa il buoio o la solitudine. Ho imparato che bisogna tenere la calma in una situazione difficile, usare il cervello e cercare soluzioni. Quando ti buchi una gomma della bici o della macchina in mezzo a niente devi trovare la soluzione tu. (Non dimenticare che non c'erano comodità come cellulari, eh). Ma più di tutto ho avuto tante tante esperienze che la televisione non ti può dare, che non puoi avere in un museo o sull'Internet.
Adesso basta per oggi.